mercoledì 22 luglio 2020

Vacanze sul lago

Il Lago di Como tra le mete predilette, 
ma pesa la mancanza di stranieri 
La percentuale delle vacanze in Italia è stata stimata del 93% dei cittadini: è la più alta da oltre un decennio. Tra le mete più gettonate il nostro lago, ma il calo degli stranieri si fa sentire

Lecco – "Un'estate all'insegna di "vacanze patriottiche" per un numero molto elevato di connazionali: una buona occasione per scoprire il nostro lago di Como, le valli lariane e immergersi in un'esperienza unica dal punto di vista naturalistico ed enogastronomico, in un comprensorio che vanta tradizioni d'eccellenza". Così il presidente Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi commenta dell'analisi Coldiretti/Ixe' secondo cui il 93% degli italiani sceglieranno di trascorrere le proprie vacanze estive all'interno dei confini della penisola: si tratta della percentuale più elevata da almeno 10 anni. La stessa analisi evidenzia che saranno 34 milioni i cittadini del Belpaese che hanno deciso di andare in ferie per almeno qualche giorno nell'estate 2020, con un calo però del 13% rispetto allo scorso anno.


"Un impatto significativo in uno scenario su cui pesa – sottolinea la Coldiretti – la pesante incognita sulle presenze straniere, con deboli segnali che arrivano da Germania e nord Europa mentre completamente fermi sono gli arrivi da Stati Uniti ed oriente. E così, se pure gli ultimi fine settimana hanno visto il lago di Como posizionarsi tra le mete preferite di un weekend fuori porta (soprattutto per chi giunge dalla metropoli milanese, o per i vicini svizzeri), si fa ancora sentire – con perdite gravissime – l'assenza del tradizionale turismo internazionale".

La novità di quest'estate sta quindi nel fatto che 1 italiano su 4 (25%) ha scelto una destinazione vicino casa, all'interno della propria regione di residenza, nonostante il via libera agli spostamenti su tutto il territorio nazionale e all'estero.

"Inoltre – spiega Coldiretti Como Lecco – cresce il turismo di prossimità con la riscoperta dei nostri laghi, delle montagne, dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città. La gran parte dei vacanzieri – rimarca l'organizzazione agricola – ha scelto di ritardare le partenze che sono concentrate nei mesi di luglio e soprattutto agosto mentre quelle di giugno risultano praticamente dimezzate (-54%) rispetto allo scorso anno le per le incertezze sull'evoluzione della pandemia".

La stragrande maggioranza degli italiani in viaggio ha scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti e amici o in affitto mentre in difficoltà sono gli alberghi e i 24mila agriturismi che spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

"Tra gli svaghi accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e del vino locali è diventata il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy nel 2020 con circa 1/3 del budget destinato proprio all'alimentazione. L'Italia è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico – conclude la Coldiretti – grazie al primato dell'agricoltura più green d'Europa con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica: un contesto che trova un immediato riflesso nelle due province lariane, che sanno offrire un patrimonio agroalimentare di qualità e tradizione, con prodotti di tradizione antichissima (come la rara Semuda, formaggio prodotto nelle valli del Lario Occidentale) e un paniere tipico eterogeneo (dall'ortofrutta, ai salumi, al miele, all'olio prodotto nelle riviere, al vino, ai formaggi d'alpe e pianura), che trovano uno spazio importante nei menu di agriturismi e ristoranti"
Red.



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