giovedì 7 novembre 2019

Storia e cultura

Villa Manzoni restituita agli antichi splendori 
Un rinnovamento che ha riguardato sia il percorso storico-letterario di visita sia gli interventi architettonico-artistici delle sale di valorizzazione e recupero degli ambienti e l'allestimento del nuovo Museo Manzoniano. Apertura dal martedì alla domenica.

Lecco - Dopo il successo di visite nella prima settimana di apertura al pubblico gratuita, Villa Manzoni rimane aperta nei consueti orari tutti i giorni tranne il lunedì. Per Lecco la rinnovata Villa Manzoni rappresenta non solo un simbolo ma una parte storica della città che torna a vivere, come ha sottolineato anche il primo cittadino Virginio Brivio a commento del successo di visite nei primi giorni di riapertura.


 (Un momento dell'inaugurazione con il Sindaco Brivio)

"Giustamente qualcuno ha scritto che questa nuova Villa Manzoni rappresenta la riappropriazione di un simbolo della città - afferma Brivio -. Ma non è solo questo: si è riscoperto non una statico “monumento”, ma uno spazio vitale, un crocevia dinamico, catalizzatore di progetti e di popolo. Ora la Villa potrà essere visitata e tornare meta anche di coloro che sulle tracce del Manzoni vogliono ripassare proprio grazie all’immortalità del Gran Lombardo. Certo ora, intorno a questo fiorente giardino della cultura, occorre seminare e rilanciare. Grave errore sarebbe ridurlo ad un “orto chiuso” per sporadiche visite più o meno scolastiche. Il nostro compito, ovviamente, non si ferma qui. Ai posteri il dovere di proseguire questo cammino, ma , intanto, voglio sottolineare come sia stato per noi un investimento cospicuo e che la nostra azione proseguirà. Ancora dovremo spendere, soprattutto per rendere la gestione all’altezza della nuova Villa e del movimento ulteriore che si genererà attorno. Più precisamente mi riferisco a modalità meno provvisorie e a volte emergenziali nella gestone, integrando il valente personale comunale con ulteriori operatori, anche in un’ottica di coinvolgimento pubblico/privato. In conclusione un bel sospiro di sollievo per questa operazione, con l’auspicio che il primo  fine settimana di porte aperte gratuite  cominci una consuetudine sia per chi viene da fuori porta, sia per chi viene da lontano, sia soprattutto per i lecchesi ai quali siamo contenti di aver “donato” un’occasione per riscoprire la loro storia ed esserne fieri".

 
Villa Manzoni rinnovata
Sono stati infatti inaugurati il restauro del piano terreno e l'allestimento del nuovo Museo Manzoniano, un rinnovamento che ha riguardato sia il percorso storico-letterario di visita sia gli interventi architettonico-artistici delle sale di valorizzazione e recupero degli ambienti.
l percorso museografico, ovvero l'allestimento dei contenuti, è stato curato dall'architetto Massimo Negri dello Studio DNPR Architetti Associati, ed i nuovi arredi dialogano con lo spazio della villa senza trasformarlo, con un uso di linee, materiali e colori coordinati, che hanno donato una precisa identità al museo, in armonia con la testimonianza degli arredi storici originali.
Un progetto che ha voluto revisionare e attualizzare il percorso di visita, arricchendolo con l'elemento multimediale e interattivo, oltre che legarlo alla contemporaneità con uno sguardo al Manzoni e alla sua opera, fonte di ispirazione nel cinema, nella fotografia e nella letteratura, con l'esposizione di materiali, supporti video e oggetti.


Il progetto di restauro e la valorizzazione degli ambienti che ha riguardato il piano terra della villa, ha permesso inoltre il recupero funzionale di due sale, prima non accessibili, e contemplato anche il rifacimento della pavimentazione e l'abbattimento delle barriere architettoniche, oltre che la messa a norma degli impianti e un efficiente apparato antintrusione. Un percorso museologico rivisto anche nel suo sviluppo, con la partenza delle visite dal cortile nobile e non più dalle scuderie.
Il progetto del nuovo percorso espositivo del Museo Manzoniano di Lecco definisce, dal punto di vista museologico e conseguentemente anche museografico, un allestimento che coniuga in modo organico e armonico, le due possibili tipologie museali connaturate alla natura del complesso architettonico di Villa Manzoni e delle sue funzioni come polo museale: quella della classica “casa-museo”, luogo della memoria di chi l’ha posseduta o visitata, e quella del “museo letterario”, in genere legato alla vita e alla produzione di un importante scrittore.
In entrambi i casi i percorsi espositivi sono intimamente legati all’identità sociale e culturale delle due famiglie che sono state proprietarie della villa, i Manzoni e gli Scola.
Il complesso architettonico stesso, oltre al suo contenuto, è divenuto parte integrante del percorso espositivo, anche grazie ai supporti di carattere multimediale. Saranno quindi oggetto di restituzioni ai visitatori, in alcuni punti dell’itinerario di visita, le caratteristiche degli ambienti dal punto di vista storico-architettonico e storico-artistico, la ripartizione degli spazi in rapporto con le loro funzioni, gli apparati decorativi.

Il percorso espositivoAccoglienza/biglietteria/informazioni
Nell’antico alloggio dei maggiordomi, restaurato e reso a norma attraverso i lavori compiuti dalla Soprintendenza ai beni Architettonici e Ambientali – Milano.
Sala 1: installazione multimediale “Casa Manzoni”. Con testo di Andra Vitali e progetto digitale di Karmakina, integra gli affreschi settecenteschi rivelati dal restauro con immagini animate da dipinti del Si.M.U.L. e di altri musei e privati collezionisti.

Sala 2: “La giovinezza di Manzoni e il rapporto con il territorio lecchese”. Espone la culla e il corredo battesimale dello scrittore, ritratti suoi e della famiglia, disegni di C. Pizzi.

Sala 3: “Lo studio di Alessandro Manzoni e il percorso iniziale della stesura dei Promessi Sposi, ed. del 1827”. Espone stampe e incisioni con raffigurazione del territorio dal Seicento all’Ottocento, il ritratto di Manzoni di Molteni, oggetti personali (tabacchiere, calamai, ecc.), una scrivania e una sedia di metà Ottocento identici a quelli raffigurati del celebre ritratto di Hayes (Pinacoteca di Brera). Le tabacchiere raffigurate sono proprio quelle esposte a Lecco, una riproduzione della prima pagina del manoscritto dei Promessi sposi.

Sala 4: “Vita in villa al tempo degli Scola”. Sala da pranzo estiva della famiglia che acquista nel 1818 i beni lecchesi da Alessandro Manzoni, tra cui la villa. Mobili di metà Ottocento, dipinti seconda metà Ottocento con paesaggi del Lago di Como, foto originali della visita a Villa Manzoni di Umberto di Savoia Principe ereditario e dell’Arcivescovo di Firenze Maffi (1922-23).

Sala 5: “Sala delle grisaglie”. Riallestita con i soli mobili originali contenuti nell’atto di vendita della villa sopra citato, ha una dimensione inedita di percezione sensoriale della vita di questo salone estivo delle feste, attraverso la diffusione di musica dell’Ottocento.

Sala 6: “Il cantiere della Quarantana”. Espone una serie di edizioni originale delle opere manzoniane e dei contemporanei, mostrando il percorso ideativo e redazionale delle diverse versioni die Promessi Sposi, fino ad esporre al centro il risultato finale: l’edizione del 1840, primo romanzo illustrato della letteratura italiana, romanzo storico divenuto il testo fondamentale da tutti studiato a scuola.
Sulle pareti, una serie nutrita di stampe e incisioni dei primi illustratori dei Promessi sposi, precedenti Manzoni, restaurarti e ricondizionati in modo elegante e suggestivo.
 
Sala 7: “Le edizioni illustrate dei Promessi sposi e l’evoluzione delle arti figurative dalla fine del sec. XIX alla prima metà del sec. XX”. Numerose incisioni, acqueforti e chine di autori importanti, da Gaetano Previati a Giuseppe Galizzi, fino ad Aligi Sassu. Al centro rari volumi originali illustrati da questi artisti, oltre a una statuetta e un’antica raggiera.

Sala 8: “Il vero finale dei Promessi sposi”: la Colonna infame. Nella originale cucina della Villa, un allestimento sulla vicenda narrata da Manzoni nel saggio collocato alla fine dell’edizione definitiva dei Promessi sposi, prima di apporvi la parlo “FINE”. Esposizione di una copia del Peste di Ripamonti, 1674, studiata da Manzoni per scrivere il romanzo, e di un prezioso manoscritto della Sez. Separata d’Archivio – Fondo manoscritti e autografi, con il riassunto del Promessi sposi, databile tra 1822 e 1824, ancora in corso di studio da alcune università e dalla Direzione del Museo Manzoniano.

Sala 9: “Manzoni e la politica”: Esposizione di manoscritti autografi di A. Manzoni e G. Carducci, stampe e volumi d’epoca, oltre alle foto originali dello Studio Rossi sull’inaugurazione del monumento.

Sala 10: “Manzoni Pop”.Una campionatura vastissima, disposta in teche e cassettiere apribili dai visitatori, con esempi di libri italiani e stranieri, testi di continuatori e ricercatori della topografia dei Luoghi manzoniani, fumetti, cartoline, figurine, pubblicità. Inoltre, originali e riproduzioni del melodramma di Petrella, con gli spartiti nella prima edizione pubblicata, versione teatrale di G. Testori, musical RAI con regia di Guardi.


Sala 11: “Cinema Manzoni”. Installazione multimediale utilizzando spezzoni della versione muta del film con regia di Bonnard (1922), integrata da un commento sonoro originale e un arredamento da sala cinematografica attuale, con locandine di versioni serie e facete di pellicole dal 1941 agli anni ’70 del Novecento, narranti versioni dei Promessi sposi o di particolari vicende collegate, come la Monca di Monza, anche in versioni satiriche e commerciali, come quelle di Totò.

Sala 12: “Cappella”. Riallestita con maggior numero di opere d’Arte e con documentazione dei funerali di Manzoni, ambientata anche con la musica del Requiem composto da G. Verdi in omaggio al grande scrittore, dopo la sua morte.

Sala 13: “Cantine”. Riaperte alla fruizione dei visitatori nel medesimo modo, ma messe a norma dal punto di vista impiantistico e degli standard di sicurezza.
Gli orari di apertura al pubblico di Villa Manzoni sono da martedì a venerdì dalle 9,30 alle 18,  sabato e domenica dalle 10 alle 18.
Red.




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