Sono 1.507 i prodotti appartenenti al Paniere Nazionale, 697 quelli rilevati a livello locale. Nel 2019 Rimane stabile rispetto allo scorso anno la classificazione in 12 divisioni di spesa 43 gruppi di prodotto e 102 classi di prodotto.
La classificazione del paniere si riferisce al calcolo dell’indice Nazionale per l’intera collettività (NIC) e a quello per famiglie di operai e impiegati (FOI).
Nel 2019 sono 1.507 i prodotti elementari che compongono il paniere nazionale di beni e servizi rilevati ogni mese, più contenuto il paniere a livello locale 697 che non tiene conto di quei prodotti rilevati esclusivamente a livello centrale nonché i prodotti di cui non sono attualmente possibili il recupero delle quotazioni minime richieste da Istat data la scarsa presenza del prodotto/servizio sul territorio lecchese. Il paniere nazionale complessivo per l’anno 2019 è caratterizzato da 1.507 prodotti elementari (18 in più rispetto al 2018) gli stessi sono raggruppati in 922 prodotti a loro volta raccolti in 407 aggregati di prodotto. Rimane stabile rispetto al 2018 la classificazione in 12 divisioni di spesa 43 gruppi di prodotto e 102 classi di prodotto.
I prodotti del paniere in ingresso nel 2019 sono stabiliti da Istat sulla base dei suggerimenti pervenuti da alcuni Comuni campione (tra cui il Comune di Lecco), dall’analisi dei dati di Contabilità Nazionale unitamente ai dati di spesa delle famiglie italiane. Stessa procedura di valutazione per i prodotti in uscita e per quelli interessati dalla modifica della descrizione. A livello nazionale sono 13 i nuovi prodotti in entrata (7 per rappresentare i cambiamenti di abitudine di spesa e 6 per migliorare la rappresentatività del paniere; di cui 9 a rilevazione territoriale e 4 centralizzata), solo 2 sono i prodotti in uscita dal paniere (supporto digitale da registrare e lampadina a risparmio energetico) e 4 sono i prodotti che passano dalla rilevazione locale a quella centralizzata.
(Grafico 1 del paniere; cliccandoci sopra si ingrandisce per una migliore lettura)
Sono 9 i prodotti interessati da operazioni di revisione della denominazione o descrizione in quanto per lo scooter sharing non è stato possibile recuperare quotazioni necessarie. I prodotti in elenco sono stati recuperati per la maggior parte in punti di rilevazione già esistenti in quanto per la natura dello stesso non è stato necessario reperire il bene in un punto di rilevazione particolare (specializzato) e nuovo. Fanno eccezione i mobili da giardino (tavolo, sedia e mobile da esterno) e la e-bike per cui è stato necessario inserire nuovi esercizi in aggiunta a quelli già presenti, in quanto il prodotto era parzialmente reperibile e non consentiva il raggiungimento delle quotazioni minime impartite dalla metodologia di rilevazione. I prodotti in ingresso sono stati rilevati nel mese di dicembre 2018 e ciò ha permesso di creare la base per la rilevazione nel corso del 2019, vale a dire il prezzo di riferimento dal quale si parte per registrare le variazioni di prezzo rilevate nel corso dell’anno. Le operazioni svolte dall’Ufficio Statistica a fine anno hanno interessato anche il trasferimento di quotazioni già rilevate da un punto di rilevazione ad un altro ritenuto più significativo (per utenza, per dimensione, per locazione) al fine di rendere il piano di campionamento sempre più idoneo e rappresentativo della realtà locale.
Le operazioni di ribasamento in corso sono state l’occasione di “pulizia” di tutte quelle quotazioni che nel corso del 2018 non sono state più reperibili sul territorio locale (per chiusura del punto di rilevazione e mancanza di alternativa o per l’effettiva reperibilità del prodotto a partire dall’anno scorso). Proprio in merito a questo anno è da tenere in considerazione il profondo cambiamento della metodologia di rilevazione dei prodotti grocery (beni alimentari confezionati, beni per la cura della casa e della persona) che prevede la rilevazione tramite scanner di questi prodotti presso la grande distribuzione organizzata (GDO) del commercio al dettaglio (ipermercati e supermercati) e ha mantenuto la rilevazione tradizionale presso tutte le altre tipologie distributive.
Questa innovativa metodologia di rilevazione mista ha comportato una incisiva revisione del piano di campionamento locale in quanto circa 800 quotazioni, concentrate in 5 supermercati o ipermercati, sono state spostate in molteplici punti di rilevazione appartenenti alla distribuzione tradizionale. L’utilizzo degli scanner data avviene attraverso la collaborazione di Istat con la società A.C. Nielsen. I dati settimanali di fatturato e quantità distinti per punto vendita e per GTIN (codice a barre) vengono acquisiti da Istat per singolo punto vendita (ipermercato o supermercato) di 16 grandi gruppi della GDO in Italia per tutte le 107 province del territorio nazionale. Il campione per il 2019 conta 2.146 punti vendita (2/3 supermercati e 1/3 ipermercati). Nel 2019 sono 172 i beni classificati come grocery (170 nel 2018).
Come già evidenziato il paniere dei prodotti rilevati è disaggregato in divisioni di spesa, gruppi di prodotto ecc ecc (vedi tavola classificazione sopra riportata); Istat diffonde i dati sino al livello di segmento di consumo (304 segmenti di consumo). La divisione degli Alimentari risulta quella con la maggior disaggregazione in segmenti di consumo (81), seguita da Ricreazione spettacoli e cultura che ne conta 43. La divisione con il minor numero di segmenti è quella dell’Istruzione (segmenti pari a 5). (vedi esempio di classificazione). A livello locale il paniere si compone di 697 prodotti (694 beni/servizi e 3 prodotti degli alberghi) che comportano la rilevazione di oltre 5400 prezzi al mese. La leggera flessione (-0,5%) che corrisponde a 27 prezzi in meno ogni mese rispetto a quelli rilevati nel 2018 è da attribuire all’eliminazione di quotazioni che attualmente non è più possibile recuperare sul territorio locale. I punti di rilevazione appartenenti al piano di campionamento locale sono 472 a cui vanno aggiunti 27 hotel.
Le quotazioni mensili (rilevate una sola volta al mese) sono poco più del 65% del totale. Le quotazioni bimensili (rilevate due volte ogni mese precisamente il primo e il decimo giorno di rilevazione) sono circa 1.900 e riconducibili ai seguenti prodotti freschi (frutta, verdura e prodotti ittici) e al gasolio da riscaldamento. Per alcuni prodotti di frutta e verdura del paniere locale si riescono a rilevare anche 10 quotazioni per prodotto (almeno 7 sono le quotazioni minime richieste da Istat); solo 6 prodotti (3 frutti e 3 verdure) vengono monitorati con quotazioni inferiori a quelle minime. Diversa è la situazione dei prodotti ittici freschi, per i quali la rilevazione locale, oltre a non considerare un buon numero di varietà presenti nel paniere Istat, non raggiunge le quotazioni minime per tutti i prodotti considerati.
Il 46% delle quotazioni dei prodotti alimentari considerando una sola quotazione per i prodotti freschi, sono rilevate presso i punti di distribuzione appartenenti alla tipologia tradizionale, il 31% in quella moderna (rispettivamente 1010 e 687 quotazioni). Buona quota anche per le quotazioni rilevate presso i negozi classificati come discount (495 pari al 22% delle quotazioni). La distribuzione dei prezzi dei prodotti non alimentari (2195 quotazioni) vede quasi un terzo delle quotazioni rilevate presso i punti tradizionali, la percentuale tra l’altro sale di 11 punti se si considerano quelli specializzati. I prezzi rilevati in una singola unità campione variano da 1 a oltre 170 . Nel 80% delle unità di rilevazione sono rilevate non più di 5 quotazioni.
(Grafico 2 del paniere; cliccandoci sopra si ingrandisce per una migliore lettura)
I 697 prodotti (beni, servizi e alberghi) appartenenti al paniere locale sono distribuiti in 12 divisioni di spesa. Poco più del 60% degli stessi appartiene a 3 divisioni: Alimentare, Abbigliamento e Mobili e articoli per la casa (rispettivamente 38%, 13% e 12%) per un totale di 4.050 quotazioni (senza considerare la doppia rilevazione dei prodotti decadali). La divisione con meno prodotti appartenenti al paniere ad eccezione delle Comunicazioni, che viene interamente monitorato dall’Istat centrale, è quella dell’Istruzione (4 prodotti per un totale di 14 quotazioni mensili) seguita a breve distanza dalla divisione Abitazione nella quale si rilevano 9 prodotti per 39 quotazioni (senza considerare le rilevazioni degli affitti e delle spese condominiali).
L’indagine mensile prevede altresì il monitoraggio delle tariffe dei servizi a livello locale: gas uso domestico di rete, rifiuti, acqua potabile, nonché la rilevazione delle spese condominiali presso gli amministratori di condominio (vengono rilevati 10 condomini per un totale di oltre 200 appartamenti) e degli affitti presso gli inquilini di 54 abitazioni (di cui 44 di proprietà di privati e 10 di proprietà di enti pubblici). Le operazioni di ribasamento oltre a prevedere l’ingresso e l’uscita nel paniere dei prodotti e alla revisione dei piani di campionamento locali prevede anche la modifica della struttura di ponderazione ovvero del “peso” che i prodotti rilevati hanno all’interno del paniere e quindi nel calcolo degli indici. La struttura di ponderazione è stabilita solo a livello nazionale con leggerissime differenze in ambito regionale. La determinazione/revisione dei pesi è stata effettuata attraverso l’utilizzo dei dati di Contabilità Nazionale e quelli derivanti dall’indagine sui Consumi delle famiglie. Le divisioni che hanno un peso relativo superiore al 10% sono le seguenti: Prodotti alimentari e bevande analcoliche (16,33%); Trasporti (14,41%); Servizi ricettivi e di ristorazione (+11,84%) e Abitazione, acqua elettricità e combustibili (+11,03%). La divisione con il minore peso è l’Istruzione (1,01%) seguita dalle comunicazioni (2,46%).Nel 2019 si registra un aumento di peso della divisione di spesa Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (16,3321; + 0,2323 punti percentuali rispetto all’anno 2018) a cui si contrappone il calo di quella dei Trasporti (14,4119; -0,2594 punti percentuali.
L’assessore Lorenzo Goretti, presidente della Commissione Comunale Prezzi e l’Ufficio Statistica colgono l’occasione per ringraziare tutti gli operatori commerciali e i soggetti coinvolti nella Rilevazione che mensilmente collaborano con disponibilità e cortesia alla realizzazione dell’indagine permettendo agli operatori del Comune di Lecco di monitorare i prezzi praticati a livello locale. La rilevazione dei prezzi nel Comune di Lecco è fondamentale per elaborare i diversi Indici dei Prezzi al Consumo e le variazioni degli stessi, dati questi, di notevole importanza per i molteplici risvolti economici che ne conseguono.
Red.
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