venerdì 25 gennaio 2019

Giorno delle Memoria

Il Percorso della Memoria
Da domenica 27 gennaio, fino ad inizio aprile, la città di Lecco organizza una serie di appuntamenti per ricordare le vittime dell’Olocausto e delle leggi raziali

Lecco - In occasione del Giorno della Memoria, la giornata istituita per ricordare le vittime dell’Olocausto e delle leggi raziali e che viene celebrata ogni anno il 27 gennaio, il Comune di Lecco, in collaborazione con la Provincia di Lecco e la Camera di Commercio di Lecco, organizza una serie di appuntamenti dedicati proprio alla memoria.

Domenica 27 alle 9 ad Acquate, in via Resegone, verranno posate due “Pietre d’Inciampo” in ricordo di Lino Ciceri e Pietro Ciceri, padre e figlio partigiani lecchesi che hanno perso la vita nei campi di concentramento, a Fossoli il primo, in Germania il secondo. L’artista delle Stolpersteine, il tedesco Gunter Demnig, introdotto dagli alunni della scuola secondaria di primo grado Don Ticozzi, posizionerà lungo la scalinata della Madonna di Lourdes i due cubetti di pietra ricoperti dall’incisione in ottone recante l’iscrizione biografica dei due eroi della Resistenza lecchese, proprio davanti alla soglia della casa in cui vissero, nel rione di Acquate. Al momento parteciperanno anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio e il presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli.
Alla posa seguirà nell’Aula Magna del Liceo Manzoni un momento di approfondimento sul tema della memoria e sul messaggio veicolato dal progetto delle “Pietre d’Inciampo” a cura dell’artista.

(A lato la locandina degli appuntamenti di domenica 27 gennaio;
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In serata, alle 21 in Sala Don Ticozzi, la memoria dell’Olocausto passerà attraverso la narrazione di tre differenti situazioni di conflitto e persecuzione a cura di Federico Bario, accompagnate da musiche ebraiche e yiddish grazie alla chitarra di Maurizio Aliffi e al clarinetto basso di Simona Mauri.
Venerdì 8 febbraio alle 17.30 all’auditorium del Civico Istituto Musicale Giuseppe Zelioli si terrà Leggere in Ebraico e a seguire un concerto intitolato Dio delle ceneri. Le voci dei sommersi di Federico Bario liberamente tratto dalla sceneggiatura di Shoah di Claude Lanzmann, accompagnate da musiche ebraiche e yiddish grazie alla chitarra di Maurizio Aliffi e al clarinetto basso di Simona Mauri.
Il ricordo della Shoah proseguirà poi fino ad aprile in un percorso nato per “ricordare” e approfondire questa triste pagina della nostra storia e per trasmettere alle giovani generazioni quella sensibilità verso la vita e verso un passato, che è necessario conoscere.

Martedì 12 marzo alle 9.30 nella sede di Lecco del Politecnico di Milano si terrà il convegno-dibattito sul progetto MEFORPEACE-MEFOREUROPE, la nostra azione nella costruzione dell’Europa Unita: la speranza di un nuovo spirito europeo, dove verrà inoltre presentata la mappa della Memoria del Lario. Dal 28 marzo all’1 aprile troverà spazio il progetto promosso dalle organizzazioni sindacali Un treno per Auschwitz 2019, l’iniziativa che prevede la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau con percorsi di preparazione e formazione dedicati a diciassette studenti del Liceo Grassi e sette dell‘Istituto Badoni, che aderiranno al progetto e che al termine realizzeranno e presenteranno un video autoprodotto.
Per finire, venerdì 5 aprile alle 21 all’Auditorium Casa dell’Economia si terrà un concerto per violino (Alessio Bidoli) e pianoforte (Bruno canino) intitolato Anima Italiana.



(Sopra il pieghevole realizzato dal Comune di Lecco;
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Sugli appuntamenti lecchesi, l'assessore alla cultura del Comune, Simona Piazza commenta: "Per il primo anno la Giornata della Memoria diventa a Lecco un vero e proprio “Percorso della Memoria”: sei iniziative, a partire da domenica 27 gennaio, che si concluderanno nel mese di aprile, con la volontà di attivare un progetto culturale non solo di ricordo e conoscenza di quanto accaduto, ma anche e soprattutto di analisi e riflessione sui drammatici fatti che hanno segnato l’Europa durante la seconda guerra mondiale, eventi che a distanza di oltre 70 anni rappresentano ancora, suppur in contesti e situazioni differenti, un monito".
Red.













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