venerdì 11 gennaio 2019

Ambiente e salute

Il 2018 è stato l'anno più caldo 
anche nel territorio lecchese
Il clima pazzo ha provoca danni ingenti a diversi settori. L'allarme di Coldiretti Como - Lecco sottolineato dal presidente Trezzi: “L'agricoltura è il settore che più di ogni altro affronta tali cambiamenti”

Lecco - L'anno da poco lasciato alle spalle è stato il più caldo anche nel territorio lecchese. Dalle gelate primaverili alla siccità estiva, dalle grandinate improvvise che hanno devastato serre, colture in pieno campo e alcuni vigneti, alle piogge che in autunno hanno portato fiumi e laghi oltre il livello di guardia: anche per l’agricoltura lariana, il 2018 è stato costellato da eventi estremi che, con la tendenza al surriscaldamento globale, hanno provocato danni ingenti, fino concludersi nella maniera peggiore: l’incendio che proprio a fine anno, alimentato dal forte vento, è divampato sul Berlinghera, devastando chilometri e chilometri di bosco.
Un bilancio pesante, quindi, che si proietta a livello nazionale, dove il “clima pazzo” è costato 1,5 miliardi di euro di danni all’agricoltura.

Nel commentare le rilevazioni il Cnr-Isac, Coldiretti evidenzia che l'anno appena trascorso è stato il più caldo dal 1800 ad oggi per l'Italia con una anomalia di +1.58°gradi sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000). Si tratta della conferma del cambiamento climatico anche in Italia dove la classifica degli anni più caldi da oltre due secoli comprende ora nell’ordine – sottolinea la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001 e poi il 1994.

L’aumento medio delle temperature è quindi accompagnato dall’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma e si manifesta il rincorrersi di siccità e gelate, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” sottolinea il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi. “Una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.
Red.

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