Tempo di sfide nel Golfo di Lecco
Sabato 27 e domenica 28 ottobre va in scena la 44^ edizione della kermesse velistica organizzata dalla Canottieri Lecco. La storica società bluceleste ha aderito al progetto One Ocean Foundation, nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sullo stato dell'inquinamento delle acque dalla plastica
Lecco – Si torna in acqua. Dopo le sfide delle promesse della vela, con la quinta edizione dell'Interlaghina, sabato 27 e domenica 28 ottobre l'attenzione è rivolta alla 44^ edizione del Campionato Invernale Interlaghi. E come ogni anno alla vigilia della kermesse velistica c'è grande attesa per le sfide nel Golfo di Lecco dell'Interlaghi 2018 di vela – Trofeo Canottieri Lecco. La storica società lecchese da sempre in cabina di regia, ed anche quest'anno ha voluto proporre un doppio week end di regate, con un'attenzione anche all'ambiente. La classica manifestazione velistica lecchese di fine stagione ha saputo mantenere inalterato nel tempo (la prima edizione risale infatti al 1975) tutto il suo fascino con sfide all’ultimo bordo.
(Un momento delle regate della scorsa edizione;
foto di Marius Bunduc)
Le classi iscritte sono: J24, H22, Fun, Meteor, Orza 6, Orc A e B. Le prove saranno un massimo di 6 (sei), tre al giorno, con la possibilità di una prova di scarto dopo averne disputate quattro.
Si comincerà sabato 27 ottobre, alle 8,30, con la prima prova, cercando di sfruttare il Tivano, vento da Nord. Poi si continuerà, nel caso serva, nel pomeriggio con la Breva, vento da Sud. Alle 19 l’apericena per i regatanti in Canottieri da “Chef Alberto”. Domenica 28 tutti in acqua alle 8,30 (attenzione al ritorno all’ora solare) per la fase conclusiva. Al termine delle prove l’attesa premiazione. Il meteo prevede anche pioggia, un fattore che comunque non impedirà la disputate delle prove ma renderà certamente più difficoltoso, ma anche più avvincente, il Campionato.
Nell’edizione del 2017 il successo andò all’imbarcazione “Pequod” un classe Meteor dell’armatore armato lecchese Luca Marioni (tailer) del Circolo Vela Tivano di Valmadrera (Lc), con timoniere Fabio Amoretti (Lni Pavia). Classe Meteor che si preannuncia come la più numerosa assieme all’H22 imbarcazione lanciata nel 2004 proprio sul Lago di Como.
Una serata dedicate a imprese epiche e all'ambiente
La settimana della vela è stata arricchita dalla celebrazione di due imprese "epiche", che hanno visto protagonisti due lecchesi. Nella sala conferenze di Confcommercio Lecco, la Società Canottieri Lecco Vela ha voluto celebrare le imprese realizzate a distanza di 70 anni l’una dall’altra, da Pietro Vassena e Dario Noseda, realizzando il sogno della loro vita sfidando le profondità degli abissi e l’immensità dell’Oceano.
Quella di Pietro Vassena, inventore autodidatta, che nel 1948 realizzò il record di profondità a -420 metri con il suo batiscafo C3 (da lui progettato e costruito) al largo di Argegno sul Lago di Como e quella di Dario Noseda che nello scorso mese di dicembre 2017 ha attraversato l’Oceano, da Tenerife a Santa Lucia nei Caraibi, a bordo di una barca a vela di classe Star da lui modificata e attrezzata, conquistando il titolo di “Velista dell’anno 2018”. Entrambi legati a “filo doppio” con la Società Canottieri Lecco.
(Dario Noseda, socio della Canottieri Lecco, velista italiano dell'anno)
La serata dal titolo “L’acqua dei naviganti, oggi minacciata dalla plastica?”, condotta dal giornalista Marco Corti, ha avuto come filo conduttore il collegamento con l’adesione della Canottieri Lecco al progetto One Ocean Foundation (con la firma della “Charta Smeralda”), partito dallo Yacht Club Costa Smeralda e nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato dell’inquinamento da plastica delle acque dei mari e degli oceani, ma anche dei laghi e fiumi.
Nel corso della serata, alla quale hanno partecipato il presidente della Canottieri Marco Cariboni, l'organizzatore dell'Interlaghi 2018, Giuseppe Banfi (con Gaetano Papa), con la presenza di numerosi ospiti, stati proiettati i video sull’impresa di Vassena, sul progetto One Ocean Foundation e il docufilm sulla traversata oceanica di Noseda, socio Canottieri Lecco. Noseda non si è sottratto alle domande, rivelando anche momenti drammatici della sua traversata in solitario con una piccola imbarcazione Star. La traversata dell'Oceano Atlantico è stata ripercorsa con emozione dallo stesso Noseda, che non ha mancato di sottolineare le precarie condizioni del mare, con l'abbandono di taniche e quant'altro in mezzo all'Oceano, mettendo a rischio la sopravvivenza di tutto l'ambiente marino. Un messaggio d'allarme raccolto dalla Canottieri Lecco nell'aderire al progetto di sensibilizzazione dell'ambiente, partendo dai nostri laghi e fiumi.
G.C.
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