venerdì 19 gennaio 2018

Feste e tradizioni



Giubiana e Gineè, è tempo di scacciare l'inverno
Diversi gli appuntamenti legati alla storica tradizione 
in programma nel territorio lecchese dal 25 al 31 gennaio

Lecco - Con la fine del mese di gennaio tornano i tradizionali falò legati alla tradizione della Giubiana o Gibiana e del Gineè per scacciare l'inverno. Un pò in tutti i paesi del territorio lecchese e brianzolo vengono allestite manifestazioni che spaziano dall'ultimo giovedì del mese, quest'anno il 24, fino al 31 gennaio.
Basta fare un "giro" veloce sui siti delle Pro Loco o associazioni cumunali del territorio per avere tutti i dettagli degli eventi in programma. In questo servizio segnaliamo tre appuntamenti tradizionali in programma in giorni diversi.

L’associazione Vivicivate, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e la collaborazione della Parrocchia dei Santi Vito e Modesto, organizza anche quest’anno il "Rogo della Gibiana". Venerdì 26 gennaio, alle ore 19.45, nel piazzale del Municipio si riunirà il corteo che porterà la Gibiana in Oratorio dove ci sarà il grande rogo. Tutti, piccoli e grandi, sono invitati a partecipare numerosi portando oggetti che producano rumore (tamburi, fischietti, campanacci, pentole) per scacciare l'inverno. Al termine del corteo si potrà gustare risotto e salsiccia e, per scaldarsi, vin brulè, tè e dolci per tutti.
Sabato 27 gennaio "Si brucia la Giubiana a Merate 2018". Torna puntuale a Merate la tradizione popolare del rogo propiziatorio della Giubiana, "il fantoccio", con la speranza che il nuovo anno sia più favorevole di quello appena terminato. L'appuntamento in questo caso è al pomeriggio a partire dalla ore 15. Cioccolata calda per i bambini, pane salame, vino e mmancabile falò, assoluto protagonista della giornata al tramonto dopo le 17. Dopo il Corteo lungo le vie del Centro Storico meratese, si arriverà al Parco Belgioioso, dove si brucerà il fantoccio.
A Mandello la tradizione è invece legata al "Gineè". Il Ginèe è un pupazzo di stoffa riempito di stracci che rappresenta l’inverno ed ogni 31 Gennaio, passati i giorni più freddi della stagione, viene portato per le vie del paese, accompagnato da tolle e latte che vengono trascinate lungo l’asfalto, riproducendo il classico frastuono che accompagna il rogo del Gineè.
Il significato è antico: risvegliare la natura dormiente nei mesi invernali, battere la terra per destare i semi e infine bruciare il “Gineè”, gennaio, sconfiggendo così l’inverno. Mentre le fiamme si alzano alte nel cielo, si consumano insieme vin brulè e dolci.  Il "Gineè" si svolge in più località di Mandello. Il principale viene bruciato a Mandello in località “Poncia” e in zona Lido.
Red.

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