giovedì 7 dicembre 2017
Gioco e cultura
Arriva la Tombolada Lombarda
per riscoprire l'idioma locale
Il gioco si caretterizza nel recupero dei numeri e dei nomi in lingua
dei 1.523 comuni lombardi, con estrazione dei numeri enunciati in dialetto
Lecco - Tempo di feste, tempo di tombola. In collaborazione con Bellavite Editore, l’Opificio Monzese delle Pietre Dure ha realizzato La Tombolada Lombarda, nuova versione del celebre gioco nella quale l’uso della toponomastica e dei numeri in lingua lombarda hanno un ruolo fondamentale, al fine di applicare al meglio la magica regola: “imparare una lingua divertendosi”. L’obiettivo di questo gioco in versione regionale, infatti, è avvicinare i più giovani all’apprendimento dell’idioma lombardo praticando il più classico dei classici giochi di società.
In un’epoca come quella odierna, ove l’amicizia e la socialità sempre più spesso trovano spazio nelle stanze dei social network, è infatti sembrato bello e anzi quasi provocatorio andare controtendenza riproponendo un gioco, quello della Tombola, che della virtualità è sicuramente l’esatto opposto.
(Il tabellone della Tombolada Lombarda con il nomi delle città in dialetto)
La Tombola è stata per secoli giocata nelle adunate familiari di tutta la Lombardia. Recuperare in senso “regionale” il gioco della Tombola equivale a ridare voce e calore ai più intimi momenti di vita domestica, per fare con esso "comunità" nel senso migliore del termine. L’elemento linguistico innovativo che si propone con La Tombolada Lombarda sta nel recupero della lengua mader, aggiungendo al gioco una sola ma fondamentale regola: i numeri sul tabellone e sulle cartelle sono scritti in lombardo e devono quindi essere enunciati nella medesima lingua: Vun! Duu! Trii! In questo modo è agevolato l’apprendimento ludico (in particolare per i più piccoli che partecipano al gioco) dei numeri cardinali in idioma regionale.
Per rendere ancor più “lombarda" la pratica del gioco, questa Tombola si caratterizza poi nel recupero dei nomi in lingua di tutti i 1.523 Comuni della Lombardia, 108 dei quali (i più rilevanti) sono proposti anche con fotografia sulle cartelle di gioco e scritti con dicitura in lengua: Milan, Bressa, Com, ecc. I nomi dei restanti Comuni sono tutti rappresentati sul tabellone principale di gioco.
Sul retro di ogni cartella sono proposti sei proverbi regionali, sempre trascritti in lingua lombarda; in ultimo nella confezione a fare da segna-numeri è dato un sacchetto con semi di granoturco (el formenton), pianta commestibile emblematica per la Lombardia, che tanto ha contribuito in passato a dare sostentamento alle nostre comunità.
Perché tradurre in lombardo i Comuni della Regione? Ebbene, riteniamo che il recupero della nostra lingua debba passare innanzitutto attraverso la valorizzazione non più timida e vergognosa dei nomi dei nostri paesi, dei luoghi ove conduciamo le nostre quotidiane esistenze. Troppe volte la toponomastica in lingua è stata teatro di dispute tra fazioni opposte: con La Tombolada Lombarda si vuole affermare che la lingua lombarda non deve mai più essere argomento di parte: la lengua è di tutti e dunque il suo utilizzo non deve trasformarsi in leva antagonistica, ma essere motivo di festa per la nostra gente, affinchè sia ancora e sempre più orgogliosa della propria identità linguistica.
La tombolada lombarda si può ordinare via email scrivendo a opificiomonzese@virgilio.it oppure acquistare direttamente presso il Serrone della Villa Reale di Monza in via Brianza 2, durante l’apertura dalla mostra a ingresso libero Los Angeles organizzata da Bellavite dal 7 dicembre al 21 gennaio prossimi. Orari di apertura: lunedì e martedì chiuso; mercoledì e giovedì 15 – 19; venerdì 15 – 22; sabato e domenica 10 – 19.
Red.
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