Crescono nel lecchese aziende agricole
in particolare grazie all'avvicinamento dei giovani
Il territorio lariano è l'unico in crescita in Lombardia
con un marcato aumento di addetti nei diversi settori
“Il contesto economico – spiega Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti di Como e Lecco – non è affatto brillante né per il settore zootecnico e cerealicolo né per quello florovivaistico, ovvero i principali comparti dell’agricoltura lariana, ma al tempo stesso si sono liberate energie e idee nuove, con l’ingresso di nuovi giovani che ci danno il coraggio per affrontare questi momenti difficili”.
Le imprese giovani – prosegue la Coldiretti lariana – sono aumentate del 4,1% a Como e del 7,1% a Lecco, ben oltre la media regionale che si ferma ad un +2,9%, e arrivano a quota 372. L’ultima new entry è la Società Agricola “Le Forbesette” ubicata a Morterone (LC), 32 abitanti, il comune più piccolo d’Italia. Giovanni Pizzamiglio (26 anni) e Matteo Bonaiti Pedroni (28 anni) sono i titolari di prima generazione di un allevamento di bovini da latte: “sognavamo di fare questo mestiere sin da piccoli, ci siamo conosciuti all’università e abbiamo voluto condividere questa passione facendola diventare una professione”.
Gli addetti del settore agricolo – prosegue la Coldiretti lariana – sono diminuiti del 2,6% a Como; il comparto che ne ha più risentito è stato quello dei bovini da latte che ha attraversato un 2016 in cui il prezzo al litro pagato alla stalla ha raggiunto i minimi storici e ha costretto diverse imprese a ridurre i costi della manodopera per evitare di chiudere; a Lecco invece, anche grazie ai nuovi avviamenti, gli addetti sono aumentati del 2,4%.
Per quanto riguarda il numero delle imprese, sono diversi i settori in crescita, ad esempio: gli allevamenti di bovini da carne (+18% a Como), gli allevamenti equini (+3,8% a Lecco), gli allevamenti di ovicaprini (+1,5% a Como e +18,2% a Lecco) e l’apicoltura (+1,8% a Como). Calano invece le imprese nel settore dei cereali.
“L’agricoltura lariana – conclude Trezzi – è fatta di qualità, lavoro e diversificazione; possiamo vantare eccellenze che vanno dai formaggi al miele, dall’olio al vino e comparti strategici sia per l’economia locale che per la tutela del territorio come il florovivaismo e la filiera bosco-legno”.
Red.
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