giovedì 19 maggio 2016

Alimentazione e tradizione


L'agroalimentare lariano apprezzato a "Cibus"  
In particolare il settore lattiero caseario ha avuto modo di evidenziare 
il grande appeal legato alla tradizione e all’eterogeneità dei prodotti

Lecco – Successo alla rassegna nazionale parmense "Cibus" per i formaggi e l'agroalimentare made in Lario. “La “vetrina” di Cibus è stata importante per il territorio lariano, in particolare per il settore lattiero caseario che ha avuto modo di evidenziare il grande appeal e l’eterogeneità di prodotti fortemente ancorati alla tradizione, che possono però divenire strumento di attrattiva per il turismo enogastronomico”. Lo rimarca il presidente di Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi, a Parma per la giornata conclusiva dell’importante kermesse dedicata al mondo del food.

 
“Ciò che mi ha particolarmente colpito è stata la grande presenza di buyer e visitatori stranieri: sono certo che anche l’effetto Expo abbia giocato un ruolo decisivo, e non possiamo certo sottodimensionare questo aspetto: l’italianità dei cibo è internazionale come lo sono le bellezze turistiche e ambientali del nostro Paese. Un connubio che risulta particolarmente evidente sul lago di Como. Cibo e agricoltura possono, devono diventare sempre più strumento di marketing territoriale. Lo si fa grazie ai prodotti, ma per poterli ottenere è necessario il lavoro quotidiano delle tante imprese agricole che, con il loro lavoro, assicurano da campi e stalle la provenienza di una materia prima unica e di altissima qualità”, aggiunge Trezzi (nella foto sopra ).

In occasione di Cibus, Coldiretti ha evidenziato anche la ‘svolta green’ che contraddistingue il rapporto tra gli italiani e la tavola: dall’aumento del 50% degli acquisti di alimenti senza glutine all’incremento del 20% di quelli biologici senza l’uso della chimica fino al boom dei consumatori che chiedono la garanzia “Ogm free” e agli oltre 15 milioni di italiani che cercano prodotti a chilometri zero.
“Nel 2015 si è consolidato un orientamento a fare scelte guidate oltre che dal prezzo, anche da attributi di salubrità e naturalità dei prodotti. Un exploit da ricondurre all’attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che la crescente diffusione di intolleranze alimentari”.
Si tratta di una tendenza in forte ascesa nonostante il sovraprezzo poichè il 70% degli italiani è disposto a pagare di più un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti, secondo l’ultimo rapporto Coop.  La svolta verso la qualità riguarda anche i consumatori di Made in italy alimentare all’estero con circa un prodotto alimentare italiano esportato su cinque che - conclude Coldiretti Como Lecco - è “Doc” con il valore delle esportazioni realizzato grazie a specialità a denominazione di origine, dai vini ai formaggi, dalle conserve all’olio fino ai salumi, che rappresenta appunto il 21% del totale.
Red.
                                          

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