martedì 3 novembre 2015

Alimentazione e sicurezza



Pericolo carne rossa: per la Coldiretti lariana
è un allarme da valutare con buon senso
"Non si tiene conto che i cibi sotto accusa sono soprattutto hot dog e bacon e riguardano un consumo eccessivo. In Italia il consumo di carne medio è di 78 kg all'anno, tra i più bassi al mondo"

Lecco  – Carne rossa si, carne rossa no. Come comportarsi dopo l'allarme lanciato in questi giorni a livello internazionale dall'Oms? Gli allevatori di Coldiretti Como-Lecco (e le migliaia di occupati che lavorano nel settore) non ci stanno e difendono a gran voce un settore che, oggi, conta nelle due province lariane ben 1.265 produttori di bovini e 1.249 allevamenti suini da carne: un patrimonio di identità rurale prima ancora che economico.


A Como e Lecco, la tradizione di produrre carni e salumi di qualità perdura da secoli: oggi il patrimonio zootecnico delle due province lariane conta 12.268 capi bovini da carne (suddivisi tra i 7.543 del comasco e i 4.725 del lecchese: i dati escludono i capi vocati esclusivamente alla produzione di latte), mentre i suini sono 5.174 (1.851 in provincia di Como e 3.323 in quella di Lecco).
Alessandro Mapelli è allevatore a Merate e sull'argomento dice: “Il rischio di contraccolpi sulla filiera è più che concreto, purtroppo quasi una certezza: il timore, per noi allevatori, è di tornare a tempi difficili, com’è successo per il periodo di ‘mucca pazza’. Gli allarmismi costano cari purtroppo e ancora una volta ad essere penalizzato è un settore che, di per sé, vive una situazione non facile, fra costi di produzione alle stelle e congiuntura economica evidente: già la crisi economica ha condizionato i consumi in negativo, la gente entra sempre meno in macelleria già alla terza settimana del mese e, spesso, orienta il proprio consumo a tagli di minor costo.  Purtroppo le esagerazioni non fanno bene a nessuno: ciò che serve è buon senso, ed evitare gli effetti negativi di un allarmismo ingiustificato in un Paese come l’Italia dove il consumo bilanciato basato sui principi della dieta mediterranea ha garantito una longevità da primato”.

“Le carni made in Italy – commentano il presidente e il direttore di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni - sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali”.
"Ma c’è di più: a dover rassicurare i consumatori italiani è tra l’altro - rivela la Coldiretti - una frase riportata nello stesso studio dell’Oms dove si afferma chiaramente che “E' necessario capire quali sono i reali margini di rischio ed entro che dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero”. Basti pensare agli Usa, dove il consumo di prodotti a base di carne è superiore del 60 per cento rispetto all’Italia e dove l’utilizzo di ormoni e di altre sostanze atte a favorire la crescita degli animali è considerato del tutto lecito. Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa.

Non si tiene peraltro conto - concludono Trezzi e Renzoni - che i cibi sotto accusa come hot dog e bacon che nei paesi anglosassoni mangiano quotidianamente a colazione non fanno parte della tradizione di consumo delle province di Como e Lecco, e nemmeno di quella italiana. Se dal punto di vista qualitativo la carne italiana è meno grassa, la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale”.

Proprio quest’anno, peraltro, la carne ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo.
La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato, secondo l’analisi della Coldiretti.
Red.


LA ZOOTECNIA DA CARNE
NELLE PROVINCE DI COMO E LECCO



Provincia
di Como
Provincia
di Lecco
Totale
ALLEVATORI
BOVINI DA CARNE *
755
510
1265
ALLEVATORI
SUINI
736
513
1249
CAPI
BOVINI DA CARNE
7543
4725
12268
CAPI
SUINI
1851
3323
5174

*       Compresi allevatori ad orientamento misto; esclusi allevatori ad orientamento da latte

Fonte: Elaborazione Coldiretti Como Lecco su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale

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