martedì 6 ottobre 2015

Casa e Museo


Riaperta a Milano la Casa di Alessandro Manzoni
Cinquant’anni dopo gli ultimi lavori, una nuova opera di ristrutturazione, grazie 
al sostegno di sponsor, è stata completata con l’obiettivo di offrire ai visitatori 
un percorso espositivo più ampio e un polo di interesse culturale

Milano - Martedì 6 ottobre, dopo i lavori per il restauro conservativo e la riqualificazione, riaperta al pubblico la Casa di Alessandro Manzoni a Milano. L’intervento, sostenuto da Intesa Sanpaolo in convenzione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani, si è articolato in una serie di interventi riguardanti sia la ristrutturazione dell’edificio, sulla base di un progetto elaborato dallo Studio De Lucchi, sia una rinnovata programmazione dell'offerta. L’allestimento del Museo Manzoniano è stato ripensato con un taglio scientifico nuovo, secondo i più aggiornati orientamenti museologici e museografici, grazie al contributo del Consiglio Direttivo e del Comitato Consultivo di Casa Manzoni e sotto la supervisione del professor Fernando Mazzocca, uno dei massimi esperti internazionali di arte italiana dell’Ottocento. Per l’inaugurazione sono in programma letture di brani di Alessandro Manzoni, a cura dell’associazione culturale Dramatrà. Inoltre verrà inaugurata l’apertura del Giardino di Alessandro: giardino della dimora di Alessandro Manzoni, che ora fa parte delle Gallerie d’Italia, polo museale milanese di Intesa Sanpaolo.


Nella sua lunga esistenza Alessandro Manzoni ha vissuto in molte case, ma l’unica che possa essere considerata veramente sua è quella di via Morone 1. Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel (1808) e la nascita di Giulietta, lasciando quasi definitivamente Parigi, nel 1810 la famiglia Manzoni trova una provvisoria sistemazione in via San Vito al Carobbio n. 3883, e poi una più gradita ospitalità nel palazzo Beccaria, al 6 (allora n. 1571) di via Brera: qui, dove era nata Giulia, il 21 luglio 1813 nacque il secondogenito Pietro.

La famiglia e il desiderio di una dimora stabile in Milano spinsero Alessandro Manzoni ad acquistare un palazzetto in contrada del Morone all’angolo con piazza Belgioioso, chiamata di San Martino in Nosiggia, nome della chiesa da poco lì demolita. Il palazzo, di proprietà di don Alberico de Felber, fu acquistato il 2 ottobre 1813 al prezzo di L. 107.000.
Tra le ragioni vincenti per la scelta della casa De Felber vi era anche la sua collocazione al centro della città. Il cerchio familiare era garantito dalla vicinanza dei pochi veri amici: Federico Confalonieri e Silvio Pellico in via Monte di Pietà, il Porta e i Verri in via Monte Napoleone, Vincenzo Monti in via Brera. A pochi passi sorgevano la Biblioteca Ambrosiana, la Braidense, il Gabinetto Numismatico diretto dall’amico Gaetano Cattaneo, le librerie di Santa Margherita e della Contrada dei Servi. Una centralità topografica che permetteva di unire le esigenze dello studioso alle istanze affettive.

Dopo la sua morte la casa venne posta in vendita dagli eredi al prezzo di L. 280.150. Fu acquistata dal conte Bernardo Arnaboldi Gazzaniga, il quale, rispettoso delle memorie manzoniane, permise la visita allo studio e alla camera da letto nell’anniversario dell’«Illustre Defunto».
Nel 1919 la casa passò ad Attilio Villa e nel 1922 ai fratelli Dubini. Quindi nel 1937, divenuta proprietà della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, fu da questa donata al Comune di Milano purché fosse destinata in uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale Studi Manzoniani.


Nei primi anni Quaranta il fabbricato venne passato dal Centro, che ne manteneva perpetuo e completo usufrutto, in proprietà al Comune di Milano. Il Centro trovava però la casa in parte alterata dalle successive proprietà, che avevano modificata la distribuzione e la destinazione dei locali. Sotto la guida dell’allora conservatore Marino Parenti vennero avviati i lavori di ripristino per riportare la casa nelle condizioni in cui si trovava alla morte di Manzoni. I lavori di restauro vennero interrotti per le vicende della Seconda guerra Mondiale; furono poi ripresi e completati negli anni ’60 quando, il 15 dicembre 1965, venne inaugurato il Museo Manzoniano.
Cinquant’anni dopo, in concomitanza di Expo 2015, una nuova opera di ristrutturazione è stata completata grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, con l’intenzione non solo di offrire ai visitatori un percorso espositivo più ampio, ma anche di rendere Casa Manzoni un ancor più vivace polo culturale aperto agli studiosi e all’intera cittadinanza.
Red.

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