venerdì 21 febbraio 2014

L'INTERVENTO IERI IN SENATO DEL PARLAMENTARE LECCHESE

Arrigoni: “Con il Salva Roma bis tutti
gli italiani pagano i buchi della capitale”
LECCO - Duro intervento di Paolo Arrigoni ieri in Senato durante la discussione del decreto “Salva Roma bis”. Il senatore lecchese leghista ha bollato il provvedimento come “un ennesimo aiuto al Municipio capitolino dal bilancio disastrato che, euro più euro meno, ha un nuovo debito di 860 milioni di euro che si aggiunge all'indebitamento pregresso di 16 miliardi creato da Alemanno, Veltroni e Rutelli, sindaci di destra e di sinistra, in oltre venti anni di pessima amministrazione”.
Arrigoni ha ricordato come “tutti gli altri sindaci d’Italia si impegnano con spirito di abnegazione; per IMU, MiniIMU, TARES, TASI sono vittime della superficialità e dell’arroganza della politica, incapace di capire il mondo reale; raschiano il fondo del proprio bilancio comunale, depredato da continui tagli lineari, per recuperare i pochi euro rimasti necessari a erogare servizi essenziali (come quelli scolastici e del sociale); cercano di districarsi come possono con i vincoli di un patto che, più che di stabilità, è di… stupidità; cercano di contenere la pressione fiscale locale, a partire dall’IMU, un salasso per famiglie e imprese che il Governo ha introdotto in questo Paese”.
A Roma, invece, “gli amministratori potranno dormire sonni tranquilli” visto che sono in arrivo 115 milioni che vanno ad aggiungersi ai 500 milioni che dal 2010 vengono versati ogni anno fino all'estinzione del debito pregresso. Ma non basteranno: “Roma Capitale è soprattutto un sistema clientelare, un serbatoio di voti, un’agenzia di collocamento di amici, parenti e conoscenti, assunti direttamente dal municipio (25.000) ma anche e soprattutto alle dipendenze delle varie società partecipate (37.000), con gli stipendi pagati dalla fiscalità generale, cioè da tutti noi”.
La Lega Nord non si arrende: “La nostra non è una battaglia contro i cittadini romani, ma contro un sistema politico amministrativo irresponsabile”, ha concluso Arrigoni.

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