Arrigoni: “A pranzo con la Kyenge? No, grazie”
LECCO - Con un fermo “No, grazie” Paolo Arrigoni, senatore della Lega Nord, ha rifiutato l’invito della deputata del Pd Veronica Tentori da un lato e dell’amministrazione comunale di Osnago dall’altro a partecipare alla giornata lecchese di sabato 18 gennaio con il ministro per l’Integrazione.
“Mentre l’esecutivo continua a preoccuparsi solo di immigrati e carcerati, con indulti mascherati, e di altre problematiche (come le unioni civili) della cui urgenza nessuno al momento si è accorto, il movimento che rappresento è convinto che l’emergenza sia restituire lavoro, dignità e speranza innanzitutto agli italiani (soprattutto ai giovani che fanno segnare percentuali di disoccupazione a due cifre, siamo ormai al 42%) e agevolare finalmente nei fatti (con la sburocratizzazione e abbattendo la pressione fiscale) e non solo a parole le imprese, che sono fonte di benessere anche per lo Stato”, ha spiegato Arrigoni alla Tentori in una lettera.
“Con il perdurare della crisi economica in generale e del mercato del lavoro in particolare, pur riconoscendo in tutta la sua drammaticità il problema distinto dei profughi, proposte buoniste fatte dal ministro come l’eliminazione della Bossi-Fini, oppure il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso lo Ius soli, il tutto al posto di azioni di supporto nei Paesi del Terzo mondo, rappresentano messaggi di “falsa” accoglienza, che rischiano di essere recepiti dai disperati di tutto il mondo come un appello del tipo 'venite in Italia, vi accogliamo tutti a braccia aperte'”, ha proseguito il senatore leghista.
Particolarmente duro Arrigoni sull’appuntamento delle 17 presso il Comune di Osnago per la “cerimonia di consegna del diploma di cittadinanza civica ai figli di migranti”: “Tengo a sottolineare come si tratti di un’iniziativa non istituzionale, condotta però da un ministro della Repubblica, in chiave demagogica e finalizzata alla sola creazione di consenso”.
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