giovedì 7 novembre 2013

UN'INIZIATIVA DI "CANCRO PRIMO AIUTO"

Dietista on line per i malati di tumore
Prende il via un nuovo servizio di Cancro Primo Aiuto per gli ammalati di tumore: la dietista on line. Andando sul sito dell'associazione (www.cpaonlus.org), i pazienti avranno la possibilità di chiedere indicazioni su quale dieta sia meglio seguire. Da giovedì 7 novembre la dottoressa Martina Semeraro Bertozzi, consulente dietista presso il reparto di Oncologia dell'Ospedale Sacco di Milano, collabora infatti con Cancro Primo Aiuto e risponderà alle domande dei pazienti rivoltele via web.
Le cure mi provocano nausea, cosa posso mangiare? Mi si è infiammato il cavo orale e faccio fatica a deglutire, cosa mi consiglia? Ho sempre le fauci secche: che rimedi alimentari posso prendere? Sono soltanto alcuni degli interrogativi che i malati di cancro possono inviare via e-mail insieme a una scheda che saranno chiamati a compilare e in cui specificheranno alcuni dati e valori (peso, altezza, livelli di appetito, di nausea/vomito, dei dolori, dei sapori...), la diagnosi e la terapia o il tipo di intervento subito ed eventuali aspetti specifici; la dietista, poi, invierà al paziente i suoi consigli e la dieta da seguire.
Perché l'associazione brianzola ha deciso di attivare questo specifico servizio? "Perché quando si sente parlare del rapporto tra dieta alimentare e cancro si pensa sempre ai cibi che possono aiutare in termini di prevenzione - spiega Massimo Manelli, presidente di Cancro Primo Aiuto - E a questo proposito si trovano spesso e ovunque molti suggerimenti. Invece, non sempre si prende in considerazione quanto un'alimentazione adeguata possa aiutare le persone a cui il cancro è già stato diagnosticato, sia ad affrontare i malesseri provocati dalla malattia, sia a fronteggiare gli effetti collaterali delle cure e addirittura a contrastare la crescita o la ricomparsa del tumore. Ecco perché per un malato di cancro è di grande importanza mantenere il proprio peso forma: la diminuzione o l'incremento di peso possono influire negativamente sull'effetto delle terapie. Da qui l'idea di mettere a disposizione dei malati una dietista che possa rispondere alle loro domande e alle loro esigenze in termini di alimentazione".

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