mercoledì 13 novembre 2013

L'ALLARME LANCIATO DA CONFCOMMERCIO LECCO

"Tari, una batosta con aumenti fino al 680%!" 
LECCO - Dopo aver combattuto contro gli effetti della Tares (durata solo un anno e potenzialmente “annullata” dalla possibilità dei Comuni di tornare alla vecchia Tarsu), ora Confcommercio deve fare i conti con la “gemella”, ovvero la neonata Tari.
“Lo studio realizzato da Confcommercio a livello nazionale non lascia spazio a dubbi: la Tari produrrà incrementi molto rilevanti e ingiustificati che derivano essenzialmente dall’adozione di criteri presuntivi e potenziali e non dalla reale quantità di rifiuti prodotta – sottolinea il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva (nella foto) – Ci sarà una pesante penalizzazione per il sistema delle imprese del commercio e dei servizi che impone la necessità di rivedere al più presto la struttura del sistema di prelievo. Andare avanti per questa strada vuole dire mettere fuori dal mercato le imprese e farle chiudere, con danni enormi sul fronte occupazionale, della riduzione dei consumi e dello sviluppo del territorio”.
Con la nuova tariffa sui rifiuti, nel 2014 l'incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti sarà pari al 290% e, per alcune tipologie di impresa, sarà ancora più salato: per un bar, infatti, l'aumento sarà di oltre il 300%, fino ad arrivare a una maggiorazione di circa sei volte per un ristorante (+480%) e, addirittura, di quasi otto volte per un negozio di ortofrutta (+650%) o una discoteca (+680%).
“Questo pesante aumento di fiscalità, che il passaggio al nuovo tributo dal 1° gennaio 2014 comporta - aggiunge Riva - rischia di essere insostenibile anche in considerazione dell'attuale crisi economica. Le proposte di Confcommercio vanno nella direzione di rivedere completamente la struttura dell'attuale sistema di prelievo affinché, in conformità con il principio comunitario del "chi inquina paga", lo stesso rifletta in modo puntuale la reale produzione dei rifiuti da parte delle utenze domestiche e non domestiche. Bisogna, poi, ridisegnare gli indici e le voci di costo che determinano i coefficienti in termini di ripartizione tra quota fissa e variabile e tra componente domestica e non domestica. E allo stesso modo è importante formalizzare specifiche linee guida tecnico-operative per individuare un range di costi a totale copertura del servizio, affinché anche questa voce possa venire imputata, da parte dei comuni, in maniera uniforme sul territorio".

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