Sistri, la battaglia della Lega Nord
LECCO - La nuova disciplina del famigerato Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) operativo dal 1° ottobre è legge da martedì 29 ottobre, quando al Senato è stato convertito il decreto 101 cosiddetto delle Pubbliche amministrazioni.
“Il Sistri è nato nel 2009 con l’obiettivo di controllare la filiera del rifiuto e contrastare la criminalità organizzata, ma si è subito rivelato obsoleto e non funzionante. Ne sono prova i 9 provvedimenti normativi e ministeriali succedutisi e ben 7 rinvii dell’entrata in funzione. Le imprese e tutte le associazioni imprenditoriali che in questi anni hanno collaborato per il perfezionamento del Sistri hanno verificato la sua totale inefficienza. Nessuna di esse dunque lo voleva, ma Governo e maggioranza hanno preferito tirare dritto e onorare il contratto con la Selex-SE.MA., la società che dal ministero dell’Ambiente ha ricevuto l’incarico della progettazione e gestione del sistema. Per evitare di pagare penali è stato scaricato tutto l’onere sulle imprese già gravate da tasse e burocrazia – spiega il senatore leghista Paolo Arrigoni – Fortunatamente, anche grazie alle pressioni fatte della Lega Nord, è stata ridotta la platea delle imprese obbligate al Sistri. L’adesione riguarderà solo quelle che trattano rifiuti speciali pericolosi. Oltre a ciò abbiamo ottenuto che le sanzioni non scattassero subito ma dopo 10 mesi”.
Le richieste della Lega Nord a favore delle imprese erano anche altre, ma non sono state accolte. “Abbiamo presentato emendamenti per semplificare l’applicazione del Sistri, per escludere dagli obbligati le piccole imprese, per consentire a quelle che sbagliano in buona fede di ricorrere al ravvedimento operoso anziché pagare penali elevate… molto è stato respinto da questa maggioranza e dal Governo”, prosegue Arrigoni.
Dall’altra parte è stato invece approvato un emendamento del Movimento 5 Stelle che ha chiesto e ottenuto che dal 30 giugno 2014 - seppur in via sperimentale - al Sistri debbano aderire anche le imprese che raccolgono e trasportano i rifiuti urbani pericolosi: “Entra dalla finestra quel che avevamo tenuto fuori dalla porta”, stigmatizza Arrigoni.
Ma la Lega Nord non si arrende: “Abbiamo chiesto, e ci batteremo per questo, che i contributi già versati nel 2010 e 2011 dalle imprese che facevano parte di una platea inizialmente più ampia (per una somma di 85 milioni di euro) vengano restituiti o, in alternativa, venga data loro la possibilità di compensarli con i debiti verso la Pubblica amministrazione di qualsiasi genere (contributivi, fiscali e tributari)”.
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