giovedì 5 settembre 2013

SOSTENUTI DAL "GRUPPO IMPEGNO MISSIONARIO"

I due volontari lecchesi sono rientrati dall'Eritrea
LECCO - Sono rientrati dall’Eritrea, dopo un mese trascorso come volontari, Martina Delle Marchette, 23 anni di Valmadrera, e Andrea Vitale, 25 anni di Garlate: entrambi studenti di medicina al quarto anno, come gli amici bergamaschi Matteo Salmoiraghi, 23 anni di Ponte San Pietro e Rudy Sangaletti, 23 anni di Ponteranica, hanno condiviso con loro questa “straordinaria esperienza umana e professionale". A sostenerli in questa missione il Gruppo Impegno Missionario San Giovanni di Lecco e, in particolare, Sandro Morganti, imprenditore alla guida insieme ai figli della Morganti Kapriol di Civate e presidente di questa associazione di volontariato.
"Da settembre dello scorso anno - racconta Martina - eravamo alla ricerca di un posto, in Africa, dove fare esperienza come volontari tirocinanti. Tutte le missioni che avevamo interpellato ci chiedevano la laurea. Ci eravamo quasi arresi, quando abbiamo conosciuto Sandro attraverso suo nipote. A maggio abbiamo avviato i contatti con il GIMS e poco dopo abbiamo saputo che saremmo potuti partire. Poi là Sandro ci ha seguito e incoraggiato costantemente, telefonandoci almeno una volta alla settimana".
Un’esperienza molto forte, sia sotto il profilo professionale sia umano. "Ci aspettavamo di trovare una situazione medica arretrata - racconta Andrea - invece ci siamo accorti di come, con pochissimi strumenti a disposizione, riescano a fare moltissimo. In Eritrea si pratica una medicina che si basa sulla semeiotica, la capacità di leggere i segni. Non si praticano sul paziente infiniti esami come da noi. Per capire se un bambino è disidratato, si pizzica l'addome e si osserva a in quanto tempo torna all'aspetto iniziale. Abbiamo imparato moltissimo sotto il profilo medico nella nostra esperienza, prima all'ospedale non governativo di Digsa, gestito dalle suore, e quindi nei villaggi che siamo andati a visitare. Quanto all’aspetto umano, a noi erano riservati tutti gli onori. In Eritrea hanno una vera e propria venerazione nei confronti degli Italiani Nei villaggi le famiglie dei capi ci invitavano a bere il caffè, un vero e proprio rito, riservato in occasione delle feste più importanti dell'anno".
Da un punto di vista organizzativo, il mese in Eritrea è trascorso velocissimo: "Siamo rimasti per 15 giorni all'ospedale di Digsa - racconta Andrea - Quindi, a causa di problemi con il Governo in materia di permessi, abbiamo cominciato a visitare e prestare la nostra opera nei villaggi, dove le suore gestiscono degli ambulatori. Siamo stati prima a Zagher, dove abbiamo trovato oltre 400 bambini curati per malnutrizione, che vengono curati dalle suore con cibo ricco di vitamine e proteine. Quindi ci siamo trasferiti ad Akrur, dove, grazie all'attività del GIMS, sono stati realizzati in questi anni pozzi per l’acqua, c’è l’elettricità e sono state costruite una clinica e una scuola materna ed elementare. Qui abbiamo potuto fare un'esperienza davvero in prima linea".
Martina, Andrea, Matteo e Rudy non hanno portato in Eritrea solo la loro passione e il loro impegno. Prima di partire hanno infatti organizzato un grande torneo di burraco a Valmadrera, in piazza, con oltre 240 partecipanti, e un torneo di calcio a Bergamo. Il ricavato, circa 10 mila Euro, è servito per acquistare medicine da portare con loro: “I medicinali sono proprio ciò che manca – affermano – Non hanno i farmaci base per curare la congiuntivite o la gastrite. Siamo partiti da là con una lista lunghissima di medicine da acquistare e far pervenire loro attraverso il GIMS”.
Proprio per sostenere l’impegno missionario, il GIMS organizza dal 12 al 15 settembre al Circolo dei Padri di Famiglia di San Giovanni di Lecco la “37° Sagra di fine estate”: mercatini vari, con ottimo servizio di gastronomia, tornei di burraco, serate e concerti musicali (programma allegato). Il tutto per raccogliere fondi a sostegno dei numerosi progetti in terra africana.
“Il 20 settembre partirò per l’Eritrea – racconta Sandro Morganti – per inaugurare ad Asmara l’orfanotrofio di “Bargima Casa di Foca”, che il GIMS insieme agli alpini ha provveduto a ristrutturare ed ampliare. Qui verranno ospitate 50 bambine che saranno seguite e istruite dalle suore, prima di poter trovare un lavoro e diventare indipendenti. Altri due container con il materiale necessario per costruire un nuovo asilo sono pronti per essere spediti”.

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