giovedì 27 giugno 2013

OGGI LA CONSEGNA DEL CONTRIBUTO

Dai commercianti calolziesi
un sostegno alla "Fabio Sassi"
CALOLZIO - Un'iniziativa perfettamente riuscita che ha allietato i calolziesi e che nello stesso tempo ha consentito di aiutare una realtà preziosa del territorio che fa del bene a chi soffre. Il concerto “Una lanterna per la vita” con la Battisti Band, tenutosi il 7 giugno a Calolzio, ha raggiunto infatti l’obiettivo che si erano prefissati gli organizzatori: il ricavato delle offerte ricevute per le lanterne (unito a un contributo di Confcommercio e del Credito Bergamasco) è stato devoluto all'associazione Fabio Sassi Onlus che gestisce l’Hospice "Il Nespolo” di Airuno.
Il contributo è stato ufficialmente donato all’associazione oggi (nella foto, il momento della consegna) nel corso di un incontro tenutosi presso la delegazione di Calolzio di Confcommercio Lecco. Erano presenti il presidente della Zona Valle San Martino di Confcommercio Lecco, Cristina Valsecchi, il presidente della "Fabio Sassi", Domenico Basile, e il consigliere delegato alla raccolta fondi Alfio Zanardo.
“Sono molto soddisfatta per l’esito della serata e dell’iniziativa benefica - spiega Cristina Valsecchi - Malgrado il periodo non certo positivo ancora una volta i commercianti hanno sostenuto con convinzione questo evento. Non è la prima volta che aiutiamo le attività dell’Associazione Fabio Sassi e continueremo a farlo per esprimere la nostra vicinanza e il nostro sostegno rispetto alla loro attività in favore delle persone che vivono la sofferenza di una malattia terminale”.
Basile ha ricordato alcuni dati sulla "Fabio Sassi", che l’anno prossimo festeggerà i 25 anni di vita, e sull’hospice, che l’anno scorso ha celebrato il decennale: “Ogni anno presso Il Nespolo ospitiamo 200 pazienti, pari al 20% dei malati oncologici della provincia: vuol dire che finora sono state accolte 2.000 persone. Da questo punto di vista il territorio lecchese ha una grande attenzione per le cure palliative. Nell’hospice operano 4 medici, 20 operatori e 250 volontari, di cui la metà presta servizio di assistenza”.
Zanardo, ricordando l’importanza delle donazioni per coprire le spese della struttura (il Servizio Sanitario Nazionale copre soltanto il 70% delle spese), ha sottolineato “la grande generosità della popolazione del territorio” e ricordato come l’hospice “non sia il posto in cui si va a morire ma quello in cui si vive l’ultimo pezzo della vita".

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