lunedì 20 maggio 2013

LA SEZIONE IN FESTA PER IL TRAGUARDO DEI 55 ANNI

L'Avis Mandello tra ricordi e celebrazioni
di Claudio Bottagisi
MANDELLO - Avis Mandello in festa ieri per il cinquantacinquesimo di fondazione. Un anniversario significativo, ricordato con una cerimonia svoltasi nel salone dell’oratorio Sacro Cuore e preceduta dall’omaggio agli avisini defunti e dalla celebrazione della messa, presenti i labari di numerose sezioni del territorio, oltre a quelli del Soccorso degli alpini e dell’Aido.
Il presidente Piercarlo Redaelli (tornato quest’anno alla guida del sodalizio, di cui fanno parte anche gli avisini di Abbadia Lariana e Lierna) era affiancato da Alessandro Conti, già presidente della sezione mandellese dei donatori di sangue, dal segretario Giuseppe Gallandra e dal dottor Gianni Comini, presidente onorario e tra i fondatori dell’associazione.
Il primo pensiero è stato per Luigi Forni, scomparso lo scorso aprile, che all’Avis aveva dedicato e continuava a dedicare tempo e energie e la cui foto era ben visibile accanto al tavolo di presidenza. “Trovarci per fare festa insieme è emozionante - aveva quindi premesso il presidente Redaelli - perché quella avisina è da 55 anni una straordinaria avventura. L’Avis è una realtà cresciuta nel corso dei decenni e che è andata acquisendo sempre più consapevolezza del proprio operato”. “Ha saputo adeguarsi alle rinnovate esigenze - ha aggiunto - e ha il merito di aver dato un grande valore al dono del sangue. Certamente si troverà a dover modificare ancora il proprio modo di pensare e di agire, ma saprà farlo nei dovuti modi e mettendo sempre al primo posto il giusto spirito della donazione”.
Il presidente ha poi ricordato quello che per l’associazione è l’autentico fiore all’occhiello, ossia l’avvenuta rinuncia alle medaglie destinate ai soci benemeriti allo scopo di devolverne il ricavato in beneficenza. Una scelta a suo modo storica (la sezione mandellese era stata la prima a livello nazionale ad adottare un simile provvedimento) su cui è tornato successivamente il dottor Gianni Comini. “Non sono mai stato troppo amico delle medaglie - ha detto il presidente onorario dell’Avis - perché le medaglie si danno agli eroi o ai campioni olimpici. Ecco perché trent’anni fa avevamo deciso che fosse assurdo continuare a spendere soldi per qualcosa che poi andava a finire dentro un cassetto. Da qui l’idea di destinare a uno o più enti benefici l’ammontare della cifra equivalente e vedere il donatore che, oltre al proprio sangue, offre anche la propria medaglia è stato ed è tuttora bellissimo”.
Il saluto da parte del consigliere dell’Avis provinciale Gabriele Muzzi ("c'è sempre bisogno del dono del sangue, perciò chi vuole si faccia avanti") e del rappresentante dell’amministrazione comunale liernese, dopodiché l’assessore Luciano Benigni ha donato al presidente Redaelli, per conto del sindaco Riccardo Mariani, una targa con inciso il grazie dell’intera cittadinanza “per il generoso e insostituibile aiuto a tantissime persone sofferenti e per la silenziosa ma preziosissima missione svolta dai fondatori, dai donatori, dai dirigenti e dai collaboratori della sezione”.
E’ stata poi la volta della consegna degli attestati a coloro i quali hanno raggiunto o superato 50, 75, 100 e 120 donazioni. Tra gli altri, i riconoscimenti sono andati a Giuseppe Gallandra e ad Alvaro Manzoni per il traguardo delle 120 donazioni, ad Alessandro Conti e al presidente Piercarlo Redaelli (100 donazioni), a Gianpiero Fagetti, Silvano Gianola, Andrea Micheli e Mario Vitali (75) e all’ultimo iscritto, il giovane campione di canottaggio Marco Marcelli, oltre che ai soci fondatori Gianni Zucchi e Graziano Compagnoni. Quindi la consegna delle buste con il ricavato della rinuncia alle medaglie al Soccorso degli alpini e alla “San Vincenzo”.
Di seguito, le immagini della cerimonia per il traguardo dei 55 anni dell’Avis Mandello (cliccare sulle foto per ingrandirle).
(FOTOSERVIZIO CLAUDIO BOTTAGISI)












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