di Claudio Bottagisi
MANDELLO LARIO - C’era la sorella Barbara e c’era il fratello Danilo. C’era Giulia, compagna di Alfio nella vita di ogni giorno, e c’era sua figlia Clio. C’erano poi tanti amici e molti mandellesi, tutti insieme a Pramagno per onorare la memoria del loro campionissimo della vela. Oggi era il giorno dedicato a Peraboni. Sono passati poco più di due anni dalla sua morte e a lui la Lega navale e Mandello hanno voluto dedicare un piazzale. E una scultura.
Il piazzale è quello che si affaccia sul porto di Pramagno, dove ha sede appunto la sezione mandellese della Lni. Qui l’Alfio era di casa. E qui aveva incontrato, molti anni fa, quello che sarebbe diventato il suo inseparabile compagno di barca, quel Giorgio “Dodo” Gorla con il quale Peraboni vinse il titolo mondiale in Portogallo nel 1984, lo stesso anno del bronzo olimpico ai Giochi di Los Angeles, prestigioso alloro conquistato quattro anni prima anche alle Olimpiadi di Mosca, sempre nella classe Star.
Un piazzale e una scultura dedicati a Peraboni, “per un decennio - come ebbe a scrivere Luca Bontempelli all’indomani della sua scomparsa - il miglior rappresentante della vela italiana nel mondo. Un grande innovatore, uno splendido cervello mai sazio di novità tecniche, montato su un fisico assolutamente esplosivo”. Parlava anche di Danilo Folli, Bontempelli, in quel suo scritto. “Siamo alla fine degli anni Settanta del secolo scorso - affermava - e la già allora “stagionata” Star, in Italia resa celebre dalle vittorie olimpiche della coppia formata da Agostino Straulino e Nico Rode, si appresta a vivere una nuova entusiasmante era. Due cantieri navali - uno proprio di Mandello Lario, che si chiama Folli, e uno del paese quasi dirimpettaio, Musso, che invece si chiama Lillia - stanno per rovesciare per sempre le classifiche mondiali della classe Star. E’ proprio Danilo Folli, il pignolissimo e poetico costruttore di barche di Mandello, a portarsi per primo Alfio Peraboni in regata”. E oggi “Dodo” Gorla, novarese, ha ricordato a Pramagno quell’episodio.
“Io ho avuto una delle prime barche di Folli - ha detto commosso - e fu proprio Danilo a “offrirmi” l’Alfio come prodiere. Lo incontrai a Mandello e dopo averlo conosciuto non ci siamo più lasciati. Alfio è stato un grande campione e, per me, un grande amico”.
Prima di lui erano stati il presidente della Lega navale Aldo Mingardi e il sindaco di Mandello, Riccardo Mariani, a ricordare Peraboni. “Ha dato moltissimo alla vela italiana - ha detto il primo cittadino - e pur essendo nativo di Monza ha saputo creare con il nostro paese un legame forte, lasciando un segno profondo della sua appartenenza proprio alla terra mandellese con la grandiosità dei risultati sportivi ottenuti nel corso della sua carriera”. “Ecco perché - ha aggiunto - oggi sono fiero e orgoglioso di inaugurare questo piazzale a lui dedicato”.
La benedizione impartita dal parroco di Olcio, don Mario Tamola, il saluto del consigliere comunale di Monza Alberto Pilotto (presente in rappresentanza del sindaco Roberto Scanagatti), quindi un lungo applauso tutto dedicato a Alfio Peraboni. “Da lassù - diceva qualcuno - anche mamma e papà staranno applaudendo”.
Di seguito, le immagini della cerimonia svoltasi a Mandello (cliccare sulle foto per ingrandirle).
(FOTOSERVIZIO CLAUDIO BOTTAGISI) |
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