“Dal 1955 al 1968 ho arrampicato su quasi tutte le montagne della cerchia alpina, specialmente nel gruppo del Civetta e del Monte Bianco, dove ho salito tutte le vie classiche e portato a termine prime assolute e prime invernali. Nel corso delle mie scalate ho avuto modo di documentare molti momenti delle mie avventure in parete, con filmati e diapositive. Molte delle mie imprese si riferiscono a un periodo storico particolare: l'epoca d'oro del "sesto grado superiore", che costituisce un saldo anello di congiunzione con l'alpinismo delle ultime generazioni. La Societa Alpinisti Tridentini mi ha ritenuto meritevole del "Premio S.A.T. per l'alpinismo " edizione 1999. Nel 1968, per problemi di lavoro, abbandono l'attività di alpinismo estremo. La mia nuova attività di lavoro mi introduce in nuovi settori dello sport: sci, tennis, golf. Divento dapprima maestro di sci, in seguito allenatore istruttore federale di tennis e infine tecnico specializzato nella costruzione di mazze da golf, nonché manager, negli anni Novanta, di un grande giocatore di questo sport”.
Si racconta così Giorgio Redaelli, conosciuto nell’ambiente alpinistico come il “re del Civetta”, nel suo sito Internet. A parlare di lui sono, oltre alle sue imprese, anche le immagini. E le immagini raccontano non soltanto le sue ascensioni ma pure le sue amicizie. Tra le altre, quella con Annibale Zucchi, il grande Ragno della Grignetta morto nei giorni scorsi all’età di 79 anni e del quale giovedì sono stati celebrati i funerali ai Piani Resinelli.
Quelle che seguono sono fotografie che ritraggono Redaelli in svariati momenti della sua carriera alpinistica (e della sua vita) in compagnia proprio di Annibale (cliccare sulle foto per ingrandirle).
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