I Ragni e l'arrampicata sportiva
LECCO - Nei giorni scorsi è terminata l’opera di restyling della chiodatura del Sasso Pelo (una delle perle dell’arrampicata sportiva nell’Alto Lario). Deus ex machina dell’operazione è stato il ragno Adriano “Franz” Carnati, supportato dal Gruppo della Grignetta, che ha messo a disposizione il materiale necessario alla realizzazione dei lavori.
"Abbiamo provveduto a sostituire il materiale ormai vetusto con cui erano state attrezzate le vie negli anni ’90 ad opera dei ragazzi della “Tribù” - spiega Franz - Il restyling ha interessato le vie comprese tra "Il tempo degli eroi" e "Pistacchi Night Club", ai tempi attrezzate con fix e spit dell'8. Abbiamo anche spostato vari fix, sui quali erano presenti lunghi cordoni per facilitare i rinviaggi. E’ stato poi fatto qualche piccolo intervento di modifica degli itinerari, come su "Baby 90", allungato di 10 metri, senza variare il grado della via”.
Come spesso accade in queste occasioni i lavori non si sono limitati alla sola manutenzione ma c'è stato anche lo spazio e per tracciare un nuovo tiro di 25 metri, “Acqua in bocca”, che sale tra "Stillicidio" e "Oh" (un altro tiro è in fase di chiodatura a sinistra de "Il tempo degli eroi"). Ora non resta che andare e scalare, senza dimenticare che la falesia del Sasso Pelo è su terreno privato e occorre che tutti i frequentatori tengano un comportamento corretto e rispettoso. Occorre anche ricordare che, nonostante l’attenzione e la perizia di chiodatori e richiodatori, l’arrampicata sportiva resta uno sport potenzialmente pericoloso ed è necessario che ciascun arrampicatore verifichi ogni volta lo stato dell’attrezzatura e soprattutto dei moschettoni di calata (che tendono a usurarsi rapidamente con le manovre di moulinette).
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