mercoledì 3 aprile 2013

A MANDELLO L'ADDIO A DON GIANNI GATTI (3)

Il vescovo Diego: "Ha amato Gesù e il Vangelo"

di Claudio Bottagisi
MANDELLO LARIO - Un applauso mentre la salma del sacerdote lasciava la chiesa, prima di un'ultima preghiera sul sagrato della parrocchiale. Mandello ha dato oggi l'addio a don Gianni Gatti, parroco del "Sacro Cuore" dal 1986 al 2008. A presiedere il rito tre vescovi: con monsignor Diego Coletti, alla guida della Chiesa di Como, anche monsignor Dante Lafranconi, originario di Mandello, vescovo della diocesi di Cremona, e monsignor Franco Festorazzi, a sua volta originario della terra lariana, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo. Ai lati dell'altare decine di sacerdoti, a cominciare dagli ex collaboratori di don Gianni nei lunghi anni del suo ministero sacerdotale, esercitato inizialmente a Bormio, poi a Gaggino quindi a Mandello, con l'altrettanto lunga parentesi dei tre lustri trascorsi in qualità di rettore del Seminario di Como.
Sulla bara di don Gianni - appoggiata a terra - era stato posto il libro dei Vangeli, aperto. Davanti, un semplice cuscino di rose. Ai lati della navata centrale il gonfalone del Comune di Mandello, poi il labaro e il gagliardetto del Soccorso degli alpini e del gruppo di Mandello dell'Ana, con una delegazione di volontari e di penne nere. Il rito è stato preceduto dall'indirizzo di saluto rivolto al sacerdote dai parrocchiani di Gaggino. "Ha formato una comunità viva e insegnato ai nostri giovani a camminare nella luce della fede - ha detto uno di loro - Ora auspichiamo che don Gianni faccia fiorire quei semi di bene che ha sparso a piene mani".
"Se la stima si dovesse misurare in base al numero dei fedeli presenti oggi in questa chiesa - ha quindi esordito il vescovo Diego - allora va detto che l'affetto e la gratitudine nei confronti di don Gianni sono grandissimi. Perciò diciamo subito grazie al Signore per avercelo dato e accogliamo il dono della testimonianza spirituale che lui ci lascia e a Dio chiediamo di concedergli di esultare per sempre nella liturgia del cielo".
All'omelìa il prelato ha sottolineato la forza e l'energia che animavano don Gianni, "che è stato per noi - ha affermato - un punto di riferimento". "Quando l'altro giorno l'ho incontrato per l'ultima volta - ha aggiunto monsignor Coletti - ho visto un fratello con il volto triste che stava cercando il Signore. Lui è stato l'uomo dell'annuncio della Parola e ha amato il suo Signore e la sua gente. Ha amato il Seminario con tutto il suo cuore e con tutta la sua intelligenza e un giorno ci riuniremo a lui nella vita eterna".
Monsignor Dante Lafranconi ha poi dato lettura del testamento spirituale dell'ex parroco del "Sacro Cuore", non prima di aver ricordato a sua volta don Gianni e gli anni di condivisione della vita in Seminario, "a cui diede un volto nuovo - ha detto - e dove seppe farsi apprezzare per la sua pazienza e capacità di dialogo". "Amava molto i seminaristi - ha aggiunto - e noi abbiamo sentito la sua passione educativa e la sua forza di fede. Io poi ho avuto la fortuna di godere della sua amicizia  e di avere avuto con don Gianni un dialogo sempre franco, sincero e aperto".
Quindi l'ultimo "grazie" del vescovo Diego Coletti. E l'ultimo suo appello alle persone che gremivano la chiesa: "Conservate l'affetto e la stima per questo grande prete che ha speso la sua vita per Gesù e per il Vangelo".
Di seguito, alcuni momenti del rito funebre celebrato oggi a Mandello (cliccare sulle foto per ingrandirle).
(FOTOSERVIZIO CLAUDIO BOTTAGISI)












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