giovedì 14 marzo 2013

VANDALISMI DOPO SEREGNO-LECCO

Si riaccende una vecchia rivalità
Gravi vandalismi si sono verificati ieri sera a Seregno, in occasione della partita Seregno-Lecco (terminata a reti inviolate) nei parcheggi vicino allo stadio Ferruccio. Diverse auto di tifosi blucelesti che avevano seguito la squadra nella trasferta brianzola si sono ritrovati con le gomme tagliate. All'interno dello stadio, lo storico striscione del Lecco Club "Domenico Mazzoleni" è stato strappato e portato via da un ragazzo passato di corsa sulle gradinate, che ha sorpreso i presenti, a iniziare dalla segretaria Mariella Bertarelli.
Ieri sera si è, dunque, improvvisamente riaccesa un'antica rivalità calcistica fra Lecco e Seregno, che sembrava assopita negli ultimi anni e che ha origini lontane, addirittura a quasi 80 anni or sono.
A tale proposito pubblichiamo un brano tolto dal libro "Il vecchio borgo" di Aloisio Bonfanti che, soffermandosi sui primi anni del calcio lecchese, dal primo campo di via Amilcare Ponchielli (oggi via Leonardo da Vinci) al nuovo rettangolo detto "Cantarelli", allora in Comune di Castello, descrive gli incidenti del gennaio 1924, in occasione dell'incontro Canottieri Lecco-Labor Seregno.


Per confermare la crescente popolarità del calcio, nel giro di pochi anni, possiamo citare l'incontro Canottieri Lecco - Labor Seregno del gennaio 1924. Quel giorno lo stadio, nonostante la temperatura rigida e la minaccia di sospensione della partita per le abbondanti nevicate della settimana, accolse oltre duemila spettatori. Quattrocento di questi erano arrivati da Seregno, con un treno speciale, ed erano quasi processionalmente saliti al campo. Negli annali calcistici lecchesi l'incontro Lecco-Seregno rappresentò senz'altro la prima massiccia invasione di tifosi avversari in terra lecchese. La partita era attesissima per diversi motivi: Canottieri e Labor Seregno erano nelle prime posizioni della classifica del campionato di terza divisione e il confronto diretto poteva decidere il consolidamento di una delle due squadre nei vertici del girone; la rivalità fra le società era accentuata da motivi campanilistici e dal fatto che in precedenti incontri, ed in particolare una volta a Seregno, l'andamento della partita, in campo e sugli spalti, non era stato tra i più sportivi. L'atmosfera era elettrica. "Il Prealpino", nel presentare l'incontro, concludeva l'articolo scrivendo: "Lecchesi dalle cento superbe vittorie, sempre avanti, per i vostri destini gloriosi".
Prevedendo possibili incidenti un consistente numero di carabinieri presidiò il campo sportivo. La partita fu accesa, combattutissima, il tifo raggiunse vertici esplosivi, ma, oltre qualche scaramuccia e qualche tafferuglio, subito sedato dalla forza pubblica, l'incontro venne disputato regolarmente. Il Lecco vinse per due reti ad una.
Gli incidenti, evitati al campo, avvennero alla stazione ferroviaria mentre i tifosi della "Labor" attendevano la partenza del treno speciale. La scintilla scoppiò sul piazzale esterno della stazione fra un gruppo di lecchesi e alcuni tifosi ospiti che commentavano l'incontro. In brevissimo tempo nacque un generale parapiglia con pugni, spinte, colpi di ombrello, palle di neve tra le opposte fazioni, mentre il capo-stazione chiedeva in gran fretta l'intervento dei carabinieri. Qualche vetro rotto, qualche bernoccolo ed occhio pesto, furono il bilancio dei tafferugli che ebbero comunque vasta eco ed alimentarono sempre polemiche quando Lecco e Seregno si trovarono nuovamente di fronte. Tra l'altro il giorno successivo all'incontro - come riferì "Il Prealpino" nella sua edizione settimanale un lecchese recatosi a Seregno per ragioni di affari, riconosciuto in un esercizio pubblico da alcuni tifosi, venne minacciato ed inseguito per le strade della cittadina e non trovò meglio, dopo aver rimediato qualche carezza..., che rifugiarsi in una chiesa, forse memore dell'antico diritto di asilo.
Sempre nel 1924 nuovi incidenti avvennero in occasione del derby brianzolo con il Monza. Poi, nel 1925, tafferugli e tentativi di invasione di campo si ebbero in occasione della partita con i bustocchi della "Pro Patria" e la settimana successiva arrivò la squalifica del campo.

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