Calato il sipario sulla rassegna con l'ultimo grande appuntamento di domenica a Lissone, è tempo di bilanci per "Brianza Classica". Oggi ospitiamo l'intervento del maestro Giorgio Matteoli, direttore artistico della rassegna e presidente dell'associazione Early Music Italia:
"Lo straordinario spettacolo di Lissone, un affascinante duo di tangueros argentini campioni del mondo di tango accompagnati mirabilmente da un sestetto internazionale di strumentisti capitanato dal violinista Joaquìn Palomares, ha concluso la decima rassegna di “Brianza Classica”. E' proprio da Lissone, dove all'epoca risiedevo essendomi da poco trasferito da Milano, e da Roma ancor prima, che partì l'idea di una rassegna provinciale che mettesse in rete più comuni sul tema della musica classica e delle spettacolo "di qualità" realizzato e fruito tutto in provincia.
Per il Festival è stato, nel corso degli anni, un crescendo, con l’aggregazione di sempre più comuni. Da "provinciale" è divenuto "interprovinciale", con il coinvolgimento non soltanto della neonata Provincia di Monza Brianza ma anche di quella di Lecco. Così come in costante crescita è stato il pubblico che - a dispetto dell'odioso luogo comune "la musica classica è roba di... nicchia" - affolla da anni le nostre sale garantendo a ogni spettacolo il tutto esaurito.
Non solo: la rassegna ho promosso "a tutto tondo" il territorio brianzolo, i suoi talenti, i suoi monumenti e i suoi prodotti con le visite guidate e le cene organizzate dal Touring Club Italiano e, sempre più, si è aperta a ogni tipo di repertorio, così come agli artisti internazionali. Ne vogliamo ricordare alcuni: a parte il già citato Palomares (il più celebre violinisa spagnolo vivente), il quartetto chitarristico di Montecarlo, il duo argentino Pons-Dibelo, la fortepianista Elizaveta Miller, la violinista albanese Suela Mullaj, il percussionista iraniano Kasirossafar. Scorrendo l'albo d'oro di Brianza Classica troviamo poi prestigiosi reading concert con Ugo Pagliai, Arnoldo Foà, Giancarlo Dettori e Bruno Gambarotta. Spettacoli interdisciplinari di musica, poesia, danza, poi poeti del pianoforte del calibro di Bruno Canino e Antonio Ballista.
Benissimo, si dirà: no, malissimo, rispondiamo noi! A dispetto della costante crescita artistica e dell'enorme successo di pubblico di un festival che si è consolidato come l'evento musicale più atteso della Brianza e il numero sempre maggiore di enti interessati a parteciparvi, le risorse si sono sempre più assottigliate, quest'anno in maniera letteralmente drammatica. Il tanto sospirato contributo della Provincia di Monza Brianza, quest'anno, non è arrivato. La Regione Lombardia fa bandi impossibili per associazioni come la nostra (sembrerebbero fatti apposta per non erogare fondi anziché per erogarli, o per erogarli solo a enti molto grandi e molto noti), la Bpm ci ha abbandonato e così pure gli altri pochissimi nostri tradizionali sponsor privati. I comuni hanno risorse sempre più risicate e quest'anno più d’uno non ce l'ha neppure fatta a esserci nella rassegna. Sembra un tristissimo paradigma nazionale, un controsenso che unisce l'Italia (da Nord a Sud, alla faccia delle tanto strombazzate "eccellenze" della Lombardia): più le iniziative hanno successo, non sprecano risorse pubbliche e offrono "prodotti" di qualità e meno vengono premiate. Fiumi di soldi pubblici vengono invece sprecati altrove.
Non basta: la Fondazione della Comunità di Monza Brianza, per ben rispettare il suo "principio di sussidiarietà", quest'anno non ci ha dato un becco di un quattrino perché "non finanziano le manifestazioni che si ripetono nel tempo", mi è stato risposto. Già, come se, in un momento di crisi di tutti gli enti pubblici, scendesse lo Spirito Santo ad aiutarci a tirare avanti con una rassegna dal garantito e comprovato successo! Meglio dunque premiare e finanziare iniziative "spot" che magari nascono e muoiono nell'arco di una stagione... Se continua così giusto l'ausilio dello Spirito Santo terrà in vita il patrimonio di pubblico, di suoni e di emozioni che abbiamo saputo con passione e dedizione raccogliere in questi meravigliosi dieci anni di Brianza Classica.
A noi quest'anno non sono giunte medaglie del Presidente della Repubblica, nessun riconoscimento “ufficiale”, nessun attestato per un lavoro decennale ininterrotto in favore della comunità. Un lavoro che - senza falsa modestia - non posso non definire straordinario nel risultato e insperato nel riscontro di pubblico. La palma, dunque, ce la diamo da soli e, nelle vesti di direttore artistico, sono personalmente e particolarmente felice di condividerla con miei colleghi dell'associazione, il dottor Laurelli, il musicologo Marco Iannelli e, in primis, la "factotum" dottoressa Biancamaria Longoni, persone che hanno messo e mettono tutta la loro passione e professionalità in questa "avventura". Ringrazio ancora tutto il nostro meraviglioso pubblico e tutti gli enti (Comuni innanzitutto, Province e Fondazioni) che hanno sempre creduto e continuano a credere in noi.
Se ci sarà ancora una Brianza Classica, e noi faremo di tutto perché ci sia, nel 2013 così come negli anni a venire, il merito - ahimè, questo lo si è intuito- sarà solo ed esclusivamente loro".
Di seguito, nel fotoservizio di Claudio Bottagisi, una serie di altre immagini sullo spettacolo di Lissone dedicato al tango (cliccare sulle foto per ingrandirle).
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Il maestro Giorgio Matteoli |
(FOTOSERVIZIO CLAUDIO BOTTAGISI) |
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