venerdì 8 marzo 2013

PRESENTATA LA 30.MA EDIZIONE DELLA MECI


I costruttori: "Le istituzioni devono ascoltarci"
ERBA - E’ stata presentata oggi a Erba la 30esima edizione della Meci, la Mostra dell’Edilizia Civile e Industriale promossa da Ance Como e Ance Lecco in collaborazione con gli Ordini professionali delle due province (Architetti, Ingegneri, Geometri e Geometri Laureati) e con il Politecnico di Milano, in programma a Lariofiere dal 15 al 17 marzo. “Trenta edizioni sono un grande traguardo, che nasce da un lungo impegno verso un mondo, quello dell’edilizia, che in questi anni è profondamente cambiato e che, nonostante la difficile congiuntura economica, crede in se stesso e nel proprio lavoro. Lo dimostrano anche le numerose iniziative in programma per questa edizione e un numero di espositori che ha fatto registrare una leggera crescita, arrivando a quota 155”, ha detto il presidente di Lariofiere, Giovanni Ciceri.
Certo il momento è di quelli sfidanti, come hanno ribadito Paolo Valassi (nella duplice veste di presidente del Gruppo di lavoro Meci 2013 e di vicepresidente di Ance Lecco) e Davide Maspero, vicepresidente di Ance Como. “Che questo sia un periodo di crisi è sotto gli occhi di tutti - ha precisato Valassi - Manca il lavoro e cala l’occupazione, con perdite del 20% tra il 2010 e il 2013 nella nostra provincia, sia in termini di posti di lavoro che di ore lavorate. A questo si aggiungano le difficoltà di accesso al credito e una burocrazia spesso eccessiva che rende complesso lo scenario in cui devono muoversi le nostre imprese. Per questo abbiamo incentrato questa edizione su una serie di temi che rappresentano concrete possibilità di rilancio per il settore, dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente all’efficienza energetica. Occorre però che le istituzioni ci ascoltino. Servano provvedimenti incisivi, a cominciare dalla stabilizzazione degli ecoincentivi fiscali fino al 2020, per consentire a imprese e committenti una programmazione degli investimenti oltre il breve periodo. Ancora, auspichiamo sconti sull’Imu per gli immobili non occupati e l’impegno, da parte dei Comuni, a diminuire i costi degli oneri di urbanizzazione per incentivare la ripresa dei cantieri”.
Sul fronte comasco la situazione pare ancora più difficile, come ha sottolineato Maspero: “In provincia di Como il calo di ore lavorate e di addetti ha raggiunto il 30% in cinque anni. Una situazione che non sembra arrestarsi: anzi, particolare allarme suscitano gli ultimi dati sui fallimenti di imprese e sulla disoccupazione”.
Giuliana Iannaccone, del Politecnico di Milano, che sarà tra i relatori del convegno inaugurale, ha quindi ribadito come la riqualificazione sia non solo auspicabile ma in molti casi necessaria: “In tutta Europa il tasso di sostituzione edilizia annuo non supera l’1-1,5%. Significa che oltre l’80% del nostro patrimonio edilizio risale a prima degli anni Settanta ed è stato quindi realizzato quando non esistevano normative per l’efficienza energetica. Le conseguenze sono tangibili: attualmente gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici totali. Prima di parlare di energie alternative, dovremmo quindi impegnarci per ridurre i consumi degli edifici attraverso politiche mirate al miglioramento dell’uso dell’energia”.

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