sabato 9 marzo 2013

I PORPORATI CHE ELEGGERANNO IL PAPA

I “lecchesi” in Conclave dal prossimo 12 marzo
LECCO - Quali sono, da martedì 12 marzo (data di inizio del Conclave), tra i cardinali elettori del nuovo Pontefice, i lecchesi, gli ambrosiani della Diocesi di Milano, i porporati che conoscono la città e il suo territorio per essere stati più volte presenti in circostanze varie?
Il primo dell’elenco è il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nativo di Malgrate, prete dal 1970. E’ vescovo dal 1990, prima a Grosseto e poi patriarca di Venezia. Il compianto fratello Piero Scola è stato sindaco di Malgrate ed era insegnante a Lecco, presso la scuola Silvio Pellico di Malnago-Acquate, lungo la via ai Poggi.
E’ ambrosiano di Renate l’arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi, classe 1934, già arcivescovo a Milano e, prima, a Genova. Tettamanzi risiede attualmente presso Villa Sacro Cuore di Triuggio, casa di esercizi spirituali della Diocesi di Milano.
C’è anche il cardinale Gianfranco Ravasi (Presidente del Consiglio Pontificio per la Cultura) tra i 117 porporati chiamati ad eleggere il successore di Benedetto XVI nel Conclave della Cappella Sistina, quando il maestro delle cerimonie, mons. Guido Marini, lancerà l’extra omnes, ovvero l’ordine a tutti quelli che non sono chiamati alle elezioni di uscire. Ravasi, originario di Osnago, classe 1942, torna sovente dal Vaticano nella nativa Brianza lecchese e trascorre un periodo di riposo estivo in località Guello di Bellagio, sul confine comunale con Civenna, lungo la salita del Ghisallo.
Un altro cardinale ambrosiano che entra in conclave è mons. Attilio Nicora, nativo di Varese, classe 1937, responsabile dei dicasteri finanziari del Vaticano. E’ stato vescovo di Verona. Conosce bene Lecco per essere stato più volte in quartiere Maggianico, quando c’era, nell’oratorio di via Zelioli, il suo compagno di Messa del 1964, don Giacomo Tagliabue, ora prevosto a Paderno Dugnano. Nicora ha anche partecipato a Valmadrera alle solenni esequie funebri di mons. Giulio Parmigiani, vicario episcopale e parroco.
E’ stato ordinato prete in Diocesi di Milano, nel 1962, anche il cardinale Francesco Coccopalmerio, classe 1938. E’ stato vescovo ausiliare di Milano e vicario episcopale per la Curia diocesana. E’ attualmente in Vaticano, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi. E’ stato diverse volte a Lecco e si può ricordare la sua presenza all’inaugurazione della rinnovata ex casa Figlie di Betlemme, in via Aspromonte, divenuta struttura satellite del Collegio Arcivescovile Alessandro Volta.
Ha legami con Lecco e territorio anche il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, in Vaticano. Tutto ha avuto inizio quando mons. Comastri era vescovo di Massa Marittima-Piombino, dove nel territorio, a Follonica, si trovava la colonia estiva dell’oratorio di Maggianico, con don Giacomo Tagliabue. Nel 1995, Comastri celebrò il solenne pontificale della festa di san Gerolamo Emiliani, l’8 febbraio, a Somasca di Vercurago, con i religiosi Somaschi. E’ stato più volte a Suello, quando era parroco don Giacomo Tagliabue.
Il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, è stato più volte a Lecco, visitando le località del Beato Serafino Morazzone, già parroco di Chiuso. E’ stato determinante l’interessamento del cardinale Angelo Amato per la conclusione del processo di beatificazione del Beato Serafino. Il cardinale Amato ha visitato anche i luoghi manzoniani, accompagnato dal prevosto mons. Franco Cecchin e sostando nella chiesa di Pescarenico con l’allora parroco don Sandro Chiesa. Nell’ottobre 2002, ha preso parte come relatore al Congresso Internazionale Mariologo di Lecco, promosso da Adriano Stati, che ebbe anche una seduta di studio a Premana. E’ stato in quei giorni che l’attuale cardinale Amato ricevette la comunicazione della nomina a vescovo. Amato è un religioso salesiano, pugliese di Molfetta. E’ stato nominato cardinale nel novembre 2010 da Benedetto XVI.
Il cardinale Coccopalmerio sarà a Sondrio il prossimo 21 aprile per un avvenimento localmente senza precedenti: la proclamazione pubblica del nuovo Beato Nicolò Rusca, arciprete a Sondrio dal 1590 al 1618, morto a Thusis, nell’attuale Canton Grigioni, durante la tortura alla quale fu sottoposto da un tribunale speciale, istituito nell’ambito dei contrasti politici e religiosi di quegli anni.
Aloisio Bonfanti

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