venerdì 15 marzo 2013

MOSTRA AL "PALAZZO DELLE PAURE"

Carlo Mauri, la "sua" Lecco lo onora
LECCO - Condividere la vita di un uomo che, attraverso il viaggio e l’esplorazione, si lasciava contaminare dall’incontro con il nuovo, animato dal profondo desiderio di raccontare le sue esperienze. Nasce proprio da questo intento il progetto della mostra “# (hastag) carlomauri io sono qui” che verrà allestita dal 24 marzo al 26 maggio presso il Palazzo delle paure in piazza XX Settembre a Lecco.
La conferenza stampa di presentazione della mostra.
 Un appuntamento di grande significato, non soltanto perché si tratta del primo evento espositivo allestito nel 2013 appunto al Palazzo delle paure ma soprattutto perché dedicato a un personaggio qual era il “Bigio” che ha fatto conoscere Lecco nel mondo. E che Lecco non può e non deve dimenticare. “Lui ha sempre cercato di oltrepassare ogni confine - ha detto in sede di presentazione della mostra Giovanna Esposito, dirigente del Settore cultura del Comune di Lecco - e quella che il pubblico potrà ammirare nella nostra città non sarà semplicemente una mostra ma il racconto di una vita”.
“Mauri è stato un alpinista, un esploratore e un reporter - ha affermato dal canto suo l’assessore alla Cultura, Michele Tavola - un uomo con un'incredibile energia. E la mostra al Palazzo delle paure non mancherà di sottolineare l’attualità e la contemporaneità del suo pensiero e del suo stile di vita”.
Paolo Vallara e Francesca Mauri, figlia del "Bigio".
"Portare a Lecco la storia di mio padre è un sogno che si avvera - ha quindi sottolineato Francesca Mauri, figlia del “Bigio” - perché lui in città aveva radici salde. Lui amava Lecco, amava Rancio e la sua famiglia”. “Al Palazzo delle paure - ha aggiunto - ci sarà spazio anche per i laboratori didattici. Ci tengo molto, perché il mio più grande desiderio è fare entrare mio padre e la sua memoria nel cuore dei ragazzi di oggi. E’ vero, arrivare a Lecco con questa mostra è stato difficile, ma adesso sono felice”.
Un’esposizione dedicata a Carlo Mauri era già stata allestita con successo lo scorso novembre a Malgrate. Ma i visitatori della rassegna lecchese dedicata al “Bigio” (che sarà inaugurata alle ore 18 di sabato 23 marzo) non vedranno la stessa mostra. “Quella allestita al Palazzo delle paure - ha specificato Paolo Vallara, curatore della mostra - sarà una sorta di evoluzione dell’evento malgratese. Mauri era motivato dal desiderio di ricerca e conoscenza dell’umanità e della natura, in un periodo storico in cui solo i viaggi di pochi uomini permettevano di “rimpicciolire il mondo”. Le sue fotografie, i suoi scritti e i suoi filmati erano il mezzo attraverso il quale far conoscere culture e luoghi lontani. Questo patrimonio era importante allora ma è ancora più prezioso oggi, con la rete e la velocità di comunicazione che trasforma, a volte, il significato di parole quali avventura, attesa, nostalgia, scoperta. Il web è uno lo strumento democratico e contemporaneo che consente l’interscambio totale tra le persone”.
“La mostra fotografica “# (hastag) carlomauri io sono qui” - ha aggiunto - intende sottolineare l’attualità e la contemporaneità del pensiero e delle immagini di Carlo Mauri. Alpinista prima, esploratore poi, figura globale e contemporanea. L’hastag (#, cancelletto) è un simbolo che nasce dalla rete e sta a indicare una sottolineatura, un rimarcare un argomento sul quale viene richiesto un dibattito. Una parola topica. Quello che, nelle sue avventure, ha sempre voluto e cercato il “Bigio”. L’interazione, l’influenza reciproca, la contaminazione. Cercare attraverso la condivisione una forma di conoscenza allargata. Più vera e più sincera”.
Insomma una mostra interattiva a tutti gli effetti. Una mostra da non perdere.
Claudio Bottagisi

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