domenica 17 marzo 2013

LA RECENSIONE

"Ottavo grado", un volume sempre attuale
“OTTAVO GRADO” di Jean-Baptiste Tribout e David Chambre
176 pagine – foto bianco/nero – formato cm. 20x12,5 – copertina con alette
Collana “I RAMPICANTI” – Edizioni VERSANTE SUD – Milano
Prezzo di copertina 18,50 euro
 
Nella lunga storia dell’alpinismo abbiamo visto verificarsi una prodigiosa evoluzione che gli ha consentito di conseguire risultati sempre più sorprendenti, addirittura impensabili per la stessa generazione che precedeva immediatamente quella successiva. Il progredire di questa evoluzione è stato certamente determinato da molteplici fattori, tra i quali comunque spicca il ricorso spettacolare all’arrampicata. Da elemento specifico dell’alpinismo, questa è diventata progressivamente un’attrattiva e una disciplina sportiva indipendente dalla passione alpinistica: ha preso una sua strada, e di colpo si è messa a fare passi da gigante.
“Ottavo grado” individua il 1976 come punto temporale di partenza di questo innovativo sviluppo dell’arrampicata e ne segue per un decennio la sua storia ricca e interessante, analizzandola sotto gli aspetti dei personaggi, della tecnica e della posizione geografica, mentre i gradi di difficoltà sono stati di volta in volta definiti e superati.
Il volume, che era stato pubblicato in Francia nel 1987, soltanto ora viene stampato nella versione italiana, per conto di Edizioni Versante Sud. Si tratta allora di un testo obsoleto, questo che ci viene offerto a distanza di oltre 25 anni della sua comparsa? Al contrario, è anzi da considerare di piena attualità, proprio ai giorni nostri, quando gli arrampicatori si sono moltiplicati ovunque. Rivederne la storia diventa ancora più importante, anzi indispensabile se si vuole riuscire a comprendere il senso dell’arrampicata attraverso la sua crescita e nella sua situazione attuale, anche alla luce che ormai qui siamo andati oltre l’”otto” e che forse si può puntare ancora a più alti livelli, al momento certo non immaginabili.
Renato Frigerio

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