LECCO - Conferenza stampa di fine anno, oggi all'Aler di Lecco, per la presentazione del nuovo intervento che - progettato dalla stessa Azienda per l'edilizia residenziale - si andrà a collocare nel comparto di via Gorizia - via Monte Sabotino, nel quartiere cittadino di Rancio. Il presidente Giuseppe Canali ha illustrato l'intervento (qui sotto il plastico), che prevede la costruzione di un edificio a tre piani fuori terra destinati ad abitazione (gli appartamenti saranno 14), oltre a un piano seminterrato per cantine, box e locali comuni. Nello stesso comparto si sta già realizzando un altro intervento voluto sempre dall'Aler, con una palazzina che ospiterà 12 alloggi a canone sociale e altrettanti box. Complessivamente gli appartamenti saranno dunque 26, tutti a canone sociale.
Per il nuovo intervento (che prevede anche una serie di posti auto e un parco pubblico) l'appalto è previsto per i primi mesi del 2013, con ultimazione dei lavori all'inizio del 2014. L'investimento complessivo è di 2 milioni di euro, di cui 1.650.000 a carico della Regione Lombardia. Alla conferenza stampa erano presenti anche il vicepresidente Pierangelo Colombo, l'architetto Valter Teruzzi e il geometra Massimo Ronchetti, quest'ultimo responsabile dell'ufficio tecnico.
Con l'occasione è stato anche aggiornato l'andamento dei cantieri aperti. In via Monsignor Polvara a Lecco sono stati ultimati (e saranno consegnati entro febbraio) 36 alloggi a canone sociale. I lavori per la realizzazione di altri 36 appartamenti (18 a canone sociale, altrettanti a canone moderato) partiranno subito dopo le festività.
Entro il prossimo maggio saranno ultimati 24 alloggi in via Toti (sempre a Lecco), mentre in via Gorizia si stanno recuperando 12 appartamenti in un edificio di proprietà comunale, con ultimazione dei lavori prevista per giugno 2013.
Il presidente Aler Lecco, Giuseppe Canali |
I vertici di Aler Lecco durante la conferenza stampa |
Un grido d'allarme è stato invece lanciato a seguito della scelta di gran parte dei Comuni del territorio di applicare alle case di proprietà dell'Aler l'aliquota Imu dello 0,76 per cento (e oltre), equiparando in tal modo gli alloggi Aler alle seconde case. "Una scelta sciagurata e inaccettabile - hanno detto i vertici dell'Azienda - anche perché ciò vuol dire avere meno soldi da investire nella manutenzione dei nostri immobili".
C.Bott.
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