sabato 13 marzo 2021

Eventi a porte chiuse ma in diretta streaming

Mandello del lario celebra i cento anni Moto Guzzi

Mandello -  E' la vigilia del compleanno dei cento anni di Moto Guzzi, azienda che ha coniugato storia, passione, successo e lavoro per centinaia di famiglie per intere generazioni. Dopo cento anni, che verranno ufficialmente celebrati lunedì 15 marzo, Moto Guzzi continua la sua splendida corsa con moto che incarnano tradizione, eleganza e qualità. L'amore dei suoi numerosissimi clienti e fans non è mai venuto meno in questo lungo secolo in cui il mondo dei motori, in particolare, ha vissuto un'accelerata tecnologica impensabile. Questa è la storia, il presente è un traguardo che sta per essere raggiunto e che meriterebbe una festa specialissima.


E la festa ci sarà, seppure vincolata alle restrizioni che ci impone la pandemia. Tutti però potranno essere partecipi direttamente via streaming agli eventi che il Comitato Mandello del Lario “Città dei Motori” e il Comune hanno allestito per domenica 14 e lunedì 15 marzo. Primi eventi di una lunga serie di appuntamenti che culmineranno nel week end del 10/12 settembre in occasione delle Giornate Mondiali Guzzi in cui si spera si possa tornare alla completa normalità. Gli appuntamenti Si parte domenica 14 marzo, dalle 10 alle 11,30 circa, con il tradizionale appuntamento “Avviamento Motori”, che per le note restrizioni legate alla pandemia si terrà a porte chiuse, ma con la possibilità via streaming grazie a Leccofm.it di poter essere direttamente coinvolti nell'evento. La manifestazione quest'anno non si terrà presso viale Costituzione ma in via Parodi, davanti alla sede storica di Moto Guzzi. Verrà ricavato un percorso di circa 400 metri lungo il quale sfileranno una quarantina di mezzi che hanno fatto la storia della Casa dell'Aquila. Modelli da competizione e mezzi unici derivati dalla produzione, messi a disposizione da appassionati collezionisti.




Non mancheranno la mitica Gp 500 8 Cilindri, ma anche Gp 250, V7 Le Mans, Lodola e pure lo Stornello in versione Gruppo 5 che nel 2020 ha vinto il campionato italiano Regolarità nella classe B2. Sarà presente anche uno storico Calessino anni Cinquanta che, dopo il giro d'onore, durante l'evento trasporterà un troupe televisiva per immortalare in diretta gli angoli più suggestivi di Mandello legati alla Casa mandellese, ad iniziare da una sosta presso la statua di Carlo Guzzi, fondatore il 15 marzo del 1921 con Giorgio Parodi della Società Anonima “Moto Guzzi”. A fare gli onori di casa il Sindaco di Mandello Riccardo Fasoli coadiuvato da alcuni assessori e dai ragazzi del Comitato Mandello “Città dei Motori”. Tutta la manifestazione come detto andrà in diretta streaming grazie a Lecco FM e su ogni mezzo, dalla TV a PC, Tablet, Smartphone sarà possibile seguire l'evento e in chiusura poter fare gli idealmente gli “auguri” ai cento anni di Moto Guzzi a tutto volume. Alcuni mezzi selezionati verranno chiamati dallo speakear della manifestazione davanti al cancello della fabbrica per dare sfogo tutti assieme alla cavalleria, in un ideale saluto, in sostituzione delle tradizionali candeline, di auguri che coinvolgerà anche gli appassionati collegati via streaming invitati anch'essi ad una alzata a tutto volume dei propri mezzi per creare in un rombo generale dei motori che abbraccerà tutto il mondo. 

E lunedì sera, a partire dalla 20,30, in sostituzione della serata inizialmente prevista presso il Teatro “De Andrè”, sempre in diretta su Lecco FM, andrà in una onda una speciale trasmissione dedicata ai cento anni Moto Guzzi, con collegamenti anche ad alcuni Clubs sparsi nel mondo. Sarà inoltre messo in onda un filmato realizzato con personaggi che hanno fatto la storia della Guzzi lungo i suoi meravigliosi cento anni. Lontani ma tutti vicini come deve essere una festa dei cento anni. 

G.C.

L'Aquila mandellese continua a volare

Moto Guzzi, 100 anni di storia gloriosa 

Mandello - Buon anniversario Moto Guzzi. Una storia lunga 100 anni, affascinante e ricca di gloria. E’ il 15 marzo 1921 quando nasce la Moto Guzzi. Con un capitale di 500.000 lire viene costituita la “Società Anonima Moto Guzzi”. Sono i primi passi di un’avventura straordinaria, la nascita di un marchio che attraverserà il secolo ad ali spiegate. Soci dell'impresa sono Emanuele Vittorio Parodi, noto armatore genovese, il figlio Giorgio e l'amico Carlo Guzzi, suo ex commilitone nella Regia Aviazione insieme all'amico Giovanni Ravelli, aviatore come lo stesso Parodi, deceduto l'11 agosto 1919 durante un volo di collaudo. Alla sua memoria si deve l'introduzione dell'Aquila ad ali spiegate nel logo Moto Guzzi. Il primo prototipo viene realizzato nella cantina di casa Guzzi, con l’aiuto del fabbro Giorgio Ripamonti (noto come il fèree). Denominata G.P. con le iniziali dei soci, è una motocicletta di 500 cc, con distribuzione in testa a quattro valvole. La potenza erogata è di 12 cv, la velocità massima di 100 km/h. Un modello che trae numerosi spunti dalla tecnica aviatoria, ben conosciuta dal progettista. In seguito abbandonato il marchio G.P. che poteva essere confuso con le iniziali di Giorgio Parodi, nasce la denominazione Moto Guzzi.


(Sopra l'atto costitutivo)

La prima motocicletta è la mitica Normale, con 8 CV di potenza, il primo modello commercializzato. L’unico modo per far conoscere le prestazioni della moto è iscriverla a una corsa. E’ l’esordio sui campi di gara, un’altra data storica. La competizione è il Raid Nord – Sud, sul percorso Milano – Napoli. Partecipano due Guzzi, che concludono entrambe la gara seppure lontano dal podio. L’appuntamento con la vittoria è però solo rimandato. Un mese dopo, il 25 settembre 1921, la Moto Guzzi conquista la prima storica vittoria alla Targa Florio con Gini Finzi. Con le prime vittorie aumentano subito le richieste. Già a fine 1921 vengono costruite 17 moto del modello Normale, al prezzo di 8500 lire. La produzione da artigianale si trasforma in industriale e viene costruito uno stabilimento su un’area di 300 metri quadrati in cui lavorano 17 operai. Inizia l’ascesa. Nel 1923 il marchio Moto Guzzi è già conosciuto e ammirato ovunque. L’anno dopo arriva la prestigiosa conquista del Campionato d’Europa a Monza, dove la Moto Guzzi arriva prima, seconda e quinta con il modello C 4V, un’evoluzione del prototipo originario. La sfida è lanciata.



(Sopra la Moto Guzzi Norge GT 1928)

La C 4V diventa la moto da battere. C è la lettera che da questo modello in poi distingue le moto da competizione, mentre 4 V è la sigla che testimonia la presenza delle quattro valvole. Da moto ufficiale passò alla produzione in piccola serie e divenne la preferita dei piloti privati, grazie ad un motore in costante evoluzione. Si allunga anno dopo anno la serie impressionante di successi della Moto Guzzi che dureranno fino al 1957, anno del ritiro ufficiale dalle corse. Nel ricchissimo palmarès Moto Guzzi, al momento del ritiro dalle competizioni (1957), figureranno tra l’altro ben 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy e oltre tremila vittorie.

Nel 1924, con l’ampliamento degli impianti produttivi, escono dalla fabbrica ben 713 moto. L’espansione assume un ritmo frenetico. Nel 1925 gli addetti superano le 300 unità e le moto prodotte sono più di 1200. Nel 1927 si costruiscono 10 veicoli al giorno e nel 1929 si tocca quota 2500 moto realizzate. I nuovi modelli allargano il successo come la Guzzi G.T. nata 1928, soprannominata “Norge” per il raid al Circolo Polare Artico, e l’Airone 250 (1939), per oltre 15 anni la “media cilindrata” più diffusa in Italia. Le affermazioni nelle competizioni viaggiano di pari passo con le innovazioni tecnologiche. Nel trionfale Tourist Trophy del 1935 la Moto Guzzi di Stanley Woods impiega la sospensione posteriore e ben presto il telaio elastico si diffonde tra tutte le moto da competizione.

Il rilancio del dopoguerra

Nel dopoguerra nascono modelli come il Guzzino 65 (“Cardellino”), per oltre dieci anni la moto più venduta in Europa. In seguito giungono il leggendario Galletto (1950) e la Lodola 175 (1956). Primo costruttore mondiale, nel 1950 Moto Guzzi realizza a Mandello del Lario un’avveniristica galleria del vento. La squadra corse è un team geniale, in cui lavorano tecnici come Umberto Todero ed Enrico Cantoni, e un progettista che ben presto entrerà nel mito: il milanese Giulio Cesare Carcano, padre della Guzzi Otto Cilindri con i suoi 285 km/h di velocità massima. Nessuno proverà a tentare la strada di un frazionamento così esasperato. Dei 68 cavalli della prima serie si arrivo a 75, consentendo alla Guzzi di conquistare subito una serie di record, rimasti a lungo imbattuti. La moto dimostra subito tutte le sue qualità, ottenendo numerosi successi in pista. La Otto Cilindri avrebbe potuto dimostrare ancora per diversi anni la sua supremazia, ma nel 1957 i produttori italiani decidono di comune accordo di ritirarsi dalle competizioni e la carriera della Otto Cilindri, moto unica, si interrompe.



(Nella prima parte degli anni Cinquanta la Guzzi trionfa nei Gp, poi l'inatteso ritiro)

Sono anni difficili. Prima Giorgio Parodi nel 1955, poi Carlo Guzzi nel 1964 scompaiono. Il mercato della moto entra per la prima volta in crisi a causa dei cambiamenti del boom economico che porta all’acquisto in massa dell’automobile. La Moto Guzzi viene rilevata dalla Seimm e cerca di seguire l’andamento del mercato dedicandosi al segmento emergente dei ciclomotori con il Dingo e il Trotter. Contemporaneamente l’ingegner Carcano procede allo sviluppo di un bicilindrico a V di 90°, propulsore destinato a diventare il simbolo della Moto Guzzi. Alla fine degli anni ’60 Moto Guzzi su questa base nasceranno modelli come la Guzzi V7, la V7 Special e un altro mito, la Guzzi V7 Sport. Il glorioso bicilindrico viene declinato anche in cilindrate più piccole con le V35 e V50.

Il 1973 segna il passaggio dell’azienda al gruppo De Tomaso Industries. Inizia la produzione dei propulsori a 4 cilindri che porta alla realizzazione della Guzzi 254, nel 1975. Ma il pubblico mostra di essere legato alla tradizione e al classico bicilindrico a V, il cuore storico della Moto Guzzi. Il glorioso bicilindrico a V viene adattato anche alle cilindrate più piccole come la Guzzi V35 e V50, da cui si svilupperà la produzione degli anni ’80. Produzione che si ramifica nei due filoni principali delle moto da Gran Turismo e in quelle ad alte prestazioni. Gran Turismo per eccellenza nella massima cilindrata è la Moto Guzzi California, che arriva a essere equipaggiata con l’iniezione elettronica e l’impianto frenante integrale a tre dischi.

Dedicata al mercato statunitense, insieme agli altri allestimenti Ambassador ed Eldorado, adotta la caratteristica motorizzazione 850cc riscoperta e riproposta nella gamma attuale. Un gusto e un sapore sportivo che tornano d’attualità negli anni Novanta con la nuova serie California, Nevada e la V11 Sport. L’eredità sportiva è invece raccolta ed esaltata da modelli come la Le Mans, la Daytona, la Centauro e la Sport 1000. Il cammino alla ricerca delle origini porta alla realizzazione della V11 Sport Rosso Mandello, moto che ha saputo riaccendere l’entusiasmo degli appassionati di tutto il mondo. La nuova Moto Guzzi varca così il millennio con il passaggio alla guida di Ivano Beggio, con una nuova organizzazione per un volo ancora più ambizioso.

A fine dicembre 2004 Moto Guzzi entra a far parte del Gruppo Piaggio (presidente e amministratore delegato Roberto Colaninno), leader europeo nei veicoli motorizzati a due ruote e tra i principali costruttori mondiali del settore. Ed è nel segno del rilancio che, nel marzo 2005, viene subito presentata la Breva 1100, una nuova proposta italiana di successo nel segmento delle “naked”. Nel settembre dello stesso anno desta grande clamore, il lancio di Griso 1100, una moto che nasce all’insegna di scelte tecniche e stilistiche uniche. Breva e Griso sono offerte anche nella classica cilindrata Guzzi 850cc. Nel maggio 2006, con Norge 1200, Guzzi torna al granturismo: protezione totale, ciclistica raffinata e nuovo bicilindrico 1200cc per divorare chilometri nel comfort totale, grazie alle dotazioni senza compromessi. Norge fa breccia nel cuore dei 14 giornalisti internazionali che nel luglio 2006 la portano fino a Capo Nord, 4.429 km sulla via tracciata dall’antenata dell’ing. Giuseppe Guzzi, la G.T. 500, nel 1928. E a riprova dell’amore che lega tutti i possessori di una Moto Guzzi, a settembre ben 15mila Guzzisti, provenienti da oltre 20 Paesi, invadono Mandello del Lario per le GMG - Giornate Mondiali Guzzi. L'associazionismo Guzzi, guidato dal Moto Guzzi Club, è sviluppatissimo e registra una fedeltà senza eguali. Basti pensare che sono oltre 25.000 i soci di Moto Club di marca nel mondo, guidati dagli USA con 52 Club e sul web sono più di 70 i siti dedicati a Moto Guzzi.

A Daytona la Guzzi torna alla vittoria nelle corse 

Moto Guzzi non tradisce il grande affetto dei suoi appassionati e il cuore sportivo dell’Aquila di Mandello torna a pulsare nel marzo 2006: sul mitico circuito di Daytona, Gianfranco Guareschi centra una storica “doppietta” con due vittorie nella Battle of Twins. Successo bissato l’anno dopo, quando sempre Guareschi, in sella alla fedele Moto Guzzi, vince anche l’edizione 2007. Sulla scia dei successi d’oltre oceano, l’anima sportiva di Moto Guzzi si incarna in un nuovo modello, la 1200 Sport. Presenta nell’ottobre del 2006, la 1200 Sport è una “naked” di classe, ricca di personalità nel design, nella ciclistica e nell’ergonomia e spinta dall’ultima evoluzione del bicilindrico a V di 90° da 1.200cc.

Per il 2007 la casa di Mandello si dimostra più vitale che mai. Già a fine 2006 viene presentata la Griso 8V - evoluzione dell’affascinante “nuda” lariana equipaggiata con il nuovo motore dalla distribuzione 4 valvole per cilindro capace di oltre 110 CV - e la Bellagio, una custom spinta da un bicilindrico 940cc a corsa corta. Al Salone di Milano vengono presentate in anteprima la Stelvio 1200 e la V7 Classic. Significativa, sotto il profilo qualitativo, la vittoria di una commessa per la fornitura di 35 Moto Guzzi Norge GT in uso alla polizia di Berlino che si uniscono alle 20 Moto Guzzi California Vintage destinate al corpo speciale dei Corazzieri consegnate nello stesso anno. Il 2009 vede l’introduzione della V7 Cafè, declinazione sportiva che affianca la versione Classic, presentata con la Griso. La Stelvio NTX segna l’introduzione dell’ABS anche sulla maxi enduro targata Mandello.

A fine 2009 viene annunciato dal Gruppo Piaggio un importantissimo programma di investimenti che coinvolge non solo lo sviluppo delle future gamme prodotto di Moto Guzzi, ma anche il sito produttivo di Mandello del Lario, per renderlo più moderno, funzionale ed efficiente. Nuovi modelli Moto Guzzi vengono presentati anche nel 2010: le nuovissime grandi 1200 8V a quattro valvole per cilindro – la Stelvio 1200 8V, la Stelvio 1200 NTX e la Norge GT 8V. Nasce inoltre la V7 Racer, vera e propria special di serie 750cc che nasce ispirandosi alle elaborazioni degli anni '70 su base V7 Sport. Nella stessa cilindrata, equipaggiata con il motore small block, viene presentata la Nevada Anniversario, che celebra i vent’anni della “piccola” di Mandello del Lario con una nuova sporty custom che affianca la popolare ed apprezzata Classic.

Gli anniversari

Il 2011, anno del 90° anniversario di Moto Guzzi, si apre il prototipo della nuova California, motorizzato da un inedito bicilindrico trasversale a V di 90° di 1400cc, raccoglie il testimone di una moto mitica, rilanciando su uno stile inedito che esalta l'architettura del propulsore e il generoso dimensionamento della sella e del serbatoio sagomato attorno al corpo cilindri. Ad aprile debutta la nuova gamma di modelli premium Stelvio e Norge 8V, successivamente protagonisti a luglio del Raid Internazionale Mandello – Capo Nord che porta sulle strade percorse da Naco Guzzi nel 1928 la più autorevole stampa internazionale. Al terminare le celebrazioni dell’anniversario, c’è l’abbraccio degli oltre 20.000 Guzzisti giunti a Mandello per le Giornate Mondiali Moto Guzzi. Il 2012 inizia sotto il segno della nuova gamma V7, dotata di un rinnovato propulsore ad alta efficienza capace di proiettare in pochi mesi la nuova media di Mandello in vetta alla classifica delle moto più vendute dal gruppo. La nuova Moto Guzzi California 1400 cattura l’attenzione degli appassionati e riconoscimenti in tutto il mondo. Stile raffinato, avanguardia tecnologica ed eccezionali doti dinamiche caratterizzano la nuova California 1400 nelle due versioni Touring e Custom, versioni spinte da un nuovissimo, poderoso bicilindrico a V da 1400cc, il più grande motore di questa tipologia mai prodotto in Europa. Costruite a mano nello storico stabilimento di Mandello, queste nuove ammiraglie dell'industria italiana sono le prime Cruiser al mondo dotate di controllo di trazione, di tecnologia “ride by wire” multimappa e di illuminazione diurna a led DRL.



(Il Museo storico rinnova l'amore dei fans per Moto Guzzi)

Nel 2014 c’è la novità della V7 rinnovata completamente: nasce Moto Guzzi V7II.. La nuova generazione di V7 nasce in tre versioni dalla personalità distinta: Eclettica, essenziale, la V7 II Stone si ispira alle tonalità tipiche degli anni ‘70 che risaltano nel contrasto con il nuovo telaio. V7 II Special è la più vicina allo spirito originale della sua progenitrice, a cominciare dalla sua grafica, ispirata alla celebre V750 S3 del 1975. Prodotta in edizione numerata V7 II Racer conferma per equipaggiamento e dotazioni, quando presente sulla versione precedente.

Il terzo millennio

Il 2015 porta altre due nuove spettacolari motociclette sviluppate sulla base del possente bicilindrico 1400cc: Eldorado e Audace. Moderna e lussuosa, Eldorado è l’erede dell’indimenticabile “850” che, oltre 40 anni fa, fece la sua fortuna negli States. È una motocicletta sontuosa e tecnologicamente di avanguardia che guarda decisamente al futuro. Moto Guzzi Audace è una motocicletta dal carattere forte e ribelle. Pensata per enfatizzare le spettacolari prestazioni del possente bicilindrico a V da 1400cc made in Mandello. Nello stesso anno parte l’iniziativa Moto Guzzi Garage, dedicata alla customizzazione, un vero atto di amore verso la propria moto. Una linea completa di accessori declinabili sia liberamente sia secondo quattro kit ispirati alle storia del marchio dell’aquila. Sono pezzi e parti speciali che Moto Guzzi ha messo a punto creando quattro stili e altrettante esperienze di guida ben distinte: Dark Rider, Scrambler, Legend e Dapper. A questi stili si aggiungono nel 2016 Lady Guzzi (dedicata al pubblico femminile), Alce e Clubber che richiama le mitiche Café Racer degli anni ’60.

Il nuovo anno, che segna il 95° anniversario della Casa mandellese, si apre col lancio commerciale di Moto Guzzi Stornello, declinazione da fuoristrada leggero della gamma V7II. A oltre cinquant’anni dalla nascita, torna così uno dei nomi più conosciuti e di successo di Moto Guzzi, sinonimo di qualità costruttiva, poliedricità e stile inimitabile. A marzo arriva la V9 una nuova custom di media cilindrata che nasce declinata in due versioni dalla personalità ben distinta. La più classica si chiama V9 Roamer mentre V9 Bobber rappresenta l’animo più dark e sportivo di Moto Guzzi e si distingue per il look essenziale in total black e per i grossi pneumatici calzati su cerchi da 16 pollici. A una ciclistica così sana, leggera e divertente è abbinato un nuovo bicilindrico trasversale a V di 90° di 850cc. Per il 2016 la novità più attesa però si chiama MGX-21 Flying Fortress. Dopo l’esordio ai saloni autunnali si attende il debutto su strada di una delle Moto Guzzi più spettacolari di sempre, MGX-21 è infatti la più anticonformista, ricca e tecnologica delle grandi cruiser 1400 costruite a Mandello del Lario per continuare a sognare e macinare chilometri in sella ad una Moto Guzzi. E ora dopo aver negli ultimi anni ridisegnato la gamma con modelli affascinanti come la Granturismo Stelvio 1200, accolta con entusiasmo dalla clientela, tutta la serie delle rinnovate V7 e la grintosa V85 TT, il traguardo dei cento anni appare come un trampolino di lancio per il futuro dell'Aquila mandellese.

G.C. 



sabato 30 gennaio 2021

Scuola e professionalità

Nasce Didaktico, il nuovo Ristorante in cui gli alunni del CFPA affiancheranno Chef e Maitre professionisti 
Nei locali dell'ex Porticciolo '84 apre il primo ristorante didattico di Lecco: un'occasione unica per gli studenti el CFPA Casargo per una crescita personale e professionale

Lecco - Il 2021 inizia con una grande novità per gli studenti del CFPA Casargo e per il territorio lecchese. Nasce infatti, nei locali dell'ex Porticciolo '84, il primo ristorante didattico della città di Lecco: si chiamerà "Didaktico". Da sempre il CFPA Casargo si è impegnato a favorire la crescita professionale e personale dei propri allievi. Grazie a Didaktico, gli studenti più meritevoli del CFPA verranno coinvolti nella predisposizione, preparazione e servizio di menù di livello alto, interagendo con i clienti e gestendo le loro richieste, in affiancamento a professionisti assunti appositamente da APAF per la gestione e conduzione del ristorante


"Crediamo che sia il momento storico migliore per programmare lo sviluppo di APAF e del CFPA di Casargo. Didaktico nasce perché da diversi mesi stiamo lavorando ad una serie di progetti e iniziative a gestione diretta e/o condivisa con soggetti istituzionali locali. L'obiettivo è sempre quello di migliorare le competenze operative degli studenti del CFPA, coinvolgendoli in attività esterne rivolte a clienti reali e che permettano nel tempo anche l'autofinanziamento della scuola e la crescita ulteriore della sua reputazione, garantendo così il pieno successo formativo e occupazionale degli studenti stessi. Ringraziamo lo Chef Fabrizio Ferrari e tutta la sua famiglia per aver creduto da subito nel nostro progetto e tutti i soggetti istituzionali e non con i quali abbiamo interagito in questi mesi di definizione dell'iniziativa".  dichiara Marco Cimino, Direttore del CFPA Casargo.

"Sono felice, in qualità di Presidente, di dare ai nostri ragazzi questa grande possibilità. Vogliamo puntare in alto, abbiamo un obiettivo ambizioso: ottenere la stella Michelin. Per noi è fondamentale motivare i nostri studenti in un periodo storico in cui la formazione e il lavoro stanno diventando beni ancora più preziosi. Siamo fieri di poter lavorare ancora una volta con il nostro territorio e di far si che la sinergia con la scuola dia origine a progetti che mettono al centro le nuove generazioni", commenta Marco Galbiati, Presidente del CFPA Casargo.

"La scelta del CFPA di Casargo di realizzare a Lecco un nuovo ristorante didattico, nei locali dell'ex ristorante Al Porticciolo '84, rappresenta sicuramente una opportunità per il nostro territorio - commenta Alberto Riva, Direttore Confcommercio Lecco -. Da diversi anni Confcommercio Lecco collabora fattivamente con il CFPA e lo stesso fanno Federalberghi Lecco e Fipe Lecco. Un rapporto costruttivo che ha dato la possibilità anche di far crescere professionalmente numerosi giovani, offrendo loro la possibilità di "toccare con mano" l'esperienza lavorativa presso i nostri locali, i nostri ristoranti, le nostre strutture ricettive. Crediamo che il ristorante didattico possa fornire una ulteriore chance ai giovani desiderosi di formarsi e possa anche essere una occasione per dare lustro al Lecchese, valorizzando così il suo potenziale in termini di attrattività. Come Confcommercio Lecco siamo pronti a collaborare a questo nuovo progetto del CFPA nelle forme più opportune e idonee, avendo sempre presente il bene del territorio e delle imprese che rappresentiamo". 

Red.



Esperienze formative

DoteComune: Ambiente, Contabilità e Demografici

Anci Lombardia ha pubblicato un avviso per 153 tirocini. Le domande dovranno essere presentate entro giovedì 11 febbraio 2021. Tutte le info e le modalità di partecipazione sul sito del Comune di Lecco

Lecco - Una nuova esperienza formativa nella pubblica amministrazione, organizzata e promossa da Regione Lombardia, ANCI Lombardia, AnciLab e gli enti locali aderenti. Con il nuovo bando DoteComune i partecipanti hanno la possibilità di sperimentarsi nei diversi ambiti istituzionali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini, quindi in una esperienza di cittadinanza attiva. Il progetto, nel singolo Ente, prevede un impegno di 20 ore settimanali e un'indennità mensile di tirocinio di 300 euro; al termine dell'esperienza sarà rilasciata la certificazione delle competenze acquisite. Possono partecipare alla selezione per l'assegnazione di una Dote cittadini italiani, dei paesi dell'Unione Europea ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, residenti in Regione Lombardia, siano essi inoccupati o disoccupati, di età uguale o superiore ai 18 anni.

Con questo bando il Comune di Lecco ha programmato tre nuovi tirocini della durata di 12 mesi ciascuno negli uffici:

  • Contabilità e bilancio - area contabile;

  • Servizi Demografici - area amministrativa;

  • Servizio Ambiente - area amministrativa.

Che cos'è

DoteComune  è un'esperienza formativa nella pubblica amministrazione, organizzata e promossa da Regione Lombardia, ANCI Lombardia, AnciLab e gli enti locali aderenti, in attuazione degli "Indirizzi regionali in materia di tirocini". I partecipanti hanno la possibilità di sperimentarsi nei diversi ambiti istituzionali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini, quindi in una esperienza di cittadinanza attiva. Il progetto, nel singolo Ente, ha una durata di 3, 6, 9 o 12 mesi, con un impegno di 20 ore settimanali.

Chi può partecipare

Possono partecipare alla selezione per l'assegnazione di una Dote cittadini italiani, dei paesi dell'Unione Europea ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, residenti o domiciliati in Regione Lombardia, siano essi inoccupati o disoccupati, di età uguale o superiore ai 18 anni. Il cittadino straniero proveniente da Paese non comunitario e regolarmente soggiornante in Italia può svolgere in Lombardia l'esperienza di DoteComune secondo le modalità indicate nell'avviso, purché in possesso della carta o del permesso di soggiorno ("Decreto Interministeriale 22/03/2006: normativa nazionale e regionale in materia di tirocini formativi e di orientamento per i cittadini non appartenenti all'Unione Europea").

Benefici

È prevista un'indennità mensile di tirocinio di 300 euro; al termine dell'esperienza sarà rilasciata la certificazione delle competenze acquisite, secondo il Quadro Regionale degli Standard Professionali di Regione Lombardia (competenze attivabili). Ricordiamo che DoteComune è un tirocinio extracurriculare, quindi un'esperienza formativa a carattere teorico-pratico, non un contratto di lavoro. Da aprile 2017 (in base al Protocollo d'intesa Anci - Regione Lombardia), la partecipazione a DoteComune costituisce assolvimento del percorso di politica attiva del lavoro. Quindi i candidati selezionati che dichiarino di essere disoccupati o in cerca di prima occupazione - e perciò rientranti nella categoria indicata nell'articolo 19 del D.lgs. 150/2015 (*) -, dovranno stipulare il Patto di servizio personalizzato in un ente accreditato per i servizi al lavoro (ad es. Centro per l'impiego). Di conseguenza essi dovranno consegnare all'ente ospitante la "Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro" (DID).

Per partecipare alla selezione, gli interessati devono presentare:

  • domanda di partecipazione 

  • curriculum vitae aggiornato, in formato europeo in originale (quindi con data e firma)

  • copia della carta d'identità oppure passaporto in corso di validità (per cittadini italiani e comunitari)

  • copia del passaporto e della carta o permesso di soggiorno (per cittadini non comunitari)

  • copia del codice fiscale

  • dichiarazione di valore del livello di scolarità raggiunta (solo per titoli di studi conseguiti all'estero)

  • eventuali copie delle certificazioni relative ai titoli che i candidati ritengano opportuno presentare ai fini della valutazione di merito.

  • È preferibile presentare la domanda con procedura interamente digitale, tramite il portale dei servizi online del cittadinoA tale proposito è necessario possedere le credenziali SPID (Servizio pubblico di identità digitale).

Ricordarsi di scegliere:
- Area trasversale per il lavoro d’ufficio per i servizi Demografici, Ambiente e Contabilità e inoltre scrivere interamente il codice corrispondente LCC012112A... e l'Ufficio nel relativo campo sottostante.
La domanda presentata online ottiene immediatamente la 
ricevuta di protocollo.

È possibile presentare la domanda anche direttamente al Protocollo del Comune di Lecco: in tal caso gli interessati devono farla visionare 
prima al servizio Informazione, comunicazione e partecipazione (orari), piazza Diaz n. 1 - piano terra - oppure telefonare al Servizio, e successivamente presentarla all'ufficio Protocollo (orari) entro le ore 12.30 di giovedì 11 febbraio 2021. In tal caso, al Punto accoglienza bisogna farsi annunciare all'ufficio Comunicazione.

È possibile presentare la domanda anche tramite il servizio postale, purché essa arrivi all'ufficio Protocollo entro la scadenza indicata.

Red.



 









venerdì 15 gennaio 2021

Agricoltura e Agriturismo

Uscire dalla crisi, sguardo sulla ripresa 

I giovani lariani credono nell’agricoltura: quasi uno su tre sogna il “ritorno alla campagna”                                                              

Continua a crescere il numero di nuove imprese under 35 nel settore agricolo. Trezzi: “Grazie ai nostri ragazzi, il Lario è oggi fucina di esempi virtuosi, come i pastori-eroi che salvano le razze ovicaprine in via d’estinzione”

Lecco  L’agroalimentare può essere leva per uscire dalla crisi, ma è fondamentale dare giusto rilievo al mondo agricolo locale ed investire sul territorio per superare le fragilità presenti: ci credono i giovani lariani che vedono nell’agricoltura e nel comparto agrituristico un mondo “ampio e diversificato, dove è possibile sviluppare competenze e che, da inizio pandemia ad oggi, ha mostrato tutta la sua centralità e capacità di adattamento agli scenari più complicati”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi, a margine dell’indagine che rivela come, per i ragazzi delle nostre province, l’agricoltura sia annoverata tra i settori di maggior attrattività per la costruzione di una ripresa.

Oltre il 30% dei nostri giovani – evidenzia la Coldiretti provinciale – vede nelle professioni e nell’imprenditoria rurale un buono sbocco lavorativo per la capacità di dare soddisfazioni e di trasformare una passione in opportunità di vita e lavoro. 

L’agroalimentare, rappresenta ormai la prima vera ricchezza del Paese, oltre ad una possibilità concreta di futuro per molti giovani, che può permettere di contrastare la fuga verso l’estero alla ricerca di un’occupazione. Attrattiva che, a livello nazionale trova conferma nel balzo del 14% registrato nel 2020 di imprese condotte da under 35 rispetto a cinque anni fa, in netta controtendenza con l’andamento generale (dati Coldiretti/Ixè) . Il risultato è che oggi, in Italia, 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge una attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità alle famiglie italiane in un momento drammatico per l’economia e l’occupazione”.

Anche nella nostra provincia – rimarca Trezzi - è in atto un cambiamento epocale “con il mestiere della terra che sta diventando la nuova strada del futuro per le giovani generazioni: ne sono conferma, ad esempio, i tanti giovani che riscoprono l’allevamento e scelgono la vita, tutt’altro che facile, dell’alpeggio con le loro mandrie. E ai molti under 40 che continuano l’attività di famiglia, si affiancano i nuovi insediamenti di giovani che affrontano un radicale cambio vita, scegliendo l’attività agricola per il proprio futuro e in molteplici campi, che peraltro oggi riflettono uno spirito di innovativi”.

Tra i molti esempi, l’allevamento degli asini sulle alture di Schignano, o quello dei gamberi di fiume a Rodero. E ancora, le coltivazioni di zafferano o di rabarbaro nel Lecchese, senza dimeticare i giovani “eroi della terra” che salvano le razze ovicaprine in via d’estinzione, come la Pecora Lariana e la Capra di Livo: e le imprese dei giovani imprenditori lariani contano altri numerosi e interessanti modelli virtuosi.

La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia il settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Infatti se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità.

Per loro e per tutti quelli che hanno permesso di difendere e valorizzare al meglio la nostra agricoltura, è ora più che mai necessario investire in questo settore strategico per far ripartire l’Italia. Il Recovery Plan, ad esempio può rappresentare, anche per il nostro territorio, la decisa svolta per traghettare l’agroalimentare e il florovivaismo verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, che rappresentano l’obiettivo degli stessi fondi comunitari. È necessario superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare italiana, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali, investire nelle infrastrutture e sostenere le imprese in difficoltà. Le nostre imprese anche in tempo di pandemia, non si sono mai fermate per continuare a garantire generi alimentari a tutti i cittadini, ma in un momento così difficile è fondamentale sostenerne il lavoro e con esso, l’economia e l’occupazione sul territorio”.

Red.

Esperienze professionali

La settimana della partecipazione attiva

Previsti quattro incontri per conoscere le opportunità offerte dal Servizio Civile Universale e dalla Leva Civica

LeccoInformagiovani del Comune di Lecco propone una settimana dedicata alla scoperta delle esperienze di partecipazione attiva giovanile messe a disposizione dagli enti del nostro territorio attraverso il Servizio Civile Universale e la Leva Civica. In programma 4 incontri online: lunedì 18 gennaio alle 11 e alle 14.30 e venerdì 22 gennaio alle 11 sul Servizio Civile, mercoledì 20 gennaio alle 14.30 sui i progetti di Leva Civica.

"La partecipazione dei giovani alla costruzione dei progetti che li riguardano è fondamentale - sottolinea l'assessora alla Famiglia, Giovani e Comunicazione del Comune di Lecco Alessandra Durante -, per questo motivo uno dei nostri obiettivi è quello di colmare il gap che molti ragazzi percepiscono tra loro stessi e le istituzioni e che li porta a pensare che l'amministrazione di una città sia un qualcosa di estraneo ai loro interessi e di lontano dalle loro competenze. Anche attraverso esperienze come quelle del Servizio Civile Universale e dalla Leva Civica i ragazzi si riscoprono parte di un progetto più vasto e diventano protagonisti di un cambiamento di prospettiva fondamentale".

Gli appuntamenti, che si terranno sulla piattaforma Google Meet, sono dedicati a tutti i ragazzi dai 18 ai 28 anni e rappresentano un’occasione informativa importante su queste esperienze di crescita personale e professionale. Per partecipare è necessario compilare il form disponibile a questo collegamento, agli iscritti verrà inviata una mail con il link di invito all’evento.

Nel corso degli eventi di approfondimento sul Servizio Civile prenderanno parola i referenti di alcuni dei progetti attivi in questo momento e dei ragazzi che hanno già svolto un’esperienza di volontariato. L’incontro sulla Leva Civica sarà invece condotto da un referente del progetto Living Land.

La Settimana della Partecipazione Attiva si inserisce nel contesto del progetto Luoghi e percorsi per essere giovani, realizzato dall’Informagiovani in collaborazione con ANCI Lombardia e finanziato da Regione Lombardia. Tutti i progetti di Servizio Civile Universale di Lecco e provincia sono stati raccolti dall’Informagiovani all’interno della nuova guida dedicata 2021, pubblicata sulla pagina web del servizio comunale. Più informazioni sulla Leva Civica sono disponibili sul sito www.livingland.info. Resta infine sempre possibile contattare l'Infomagiovani del Comune di Lecco allo 0341 493790 durante la settimana, scrivendo a informagiovani@comune.lecco.it o sulle pagine social Facebook e Instagram.

Red.



sabato 19 dicembre 2020

Prodotti a filiera corta

Natale, da Coldiretti l'invito a scegliere il “chilometro zero” anche online

I cesti arriveranno a casa con l'iniziativa "Campagna Amica”  di Coldiretti Como-Lecco. Le imprese agricole lanciano il nuovo servizio “a rischio zero” – Specialità a km0 consegnate a domicilio. Filiera corta è anche antipirateria ed è un antidoto utile contro le truffe che dilagano online

Lecco – Con l’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020 è allarme per il rischio truffe nella spesa on line, soprattutto in arrivo delle feste di Natale e Capodanno durante le quali lo scorso anno sono stati spesi 5 miliardi di euro per imbandire le tavole . E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno divulgata in occasione della web conferenze “#NoFakeFood. Stop agropirateria: difesa del Made in Italy e del patrimonio agroalimentare da contraffazioni e italian sounding”.

“Una ragione in più per scegliere, anche a distanza e in sicurezza, la filiera corta in vista delle prossime festività natalizie” rimarca il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi. “Campagna Amica Como-Lecco si sta attrezzando per consegnare a domicilio i cesti natalizi, oltre alla consueta distribuzione dei prodotti alimentari a chilometro zero. Acquistare dalle imprese di Coldiretti e Campagna Amica, anche online, significa essere certi di quanto si acquista, sostenendo allo stesso tempo un’agricoltura territoriale che, in queste settimane di nuova fase emergenziale, non si è mai fermata. Già diverse imprese hanno iniziato la preparazione e le prime consegne dei “cesti a km zero”, nei prossimi giorni sarà online sul nostro sito l’elenco completo e sempre aggiornato delle imprese che offrono il servizio”.


 

Il problema dell’agropirateria cibernetica è, purtroppo, reale: acquistando beni alimentari online il rischio maggiore è infatti quello di incorrere in prodotti di bassa qualità o addirittura contraffatti, con rischi potenziali anche per la salute come dimostra il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf) che nei quattro mesi della prima ondata dell’emergenza Covid ha effettuato ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui siti di riferimento più diffusi nel periodo da febbraio a maggio 2020.

Tra i prodotti più taroccati – sottolinea la Coldiretti - c’è certamente l’olio di oliva extravergine che ha il 45% dei casi di irregolarità ma sotto attacco ci sono anche i formaggi più prestigiosi come Parmigiano Reggiano e il Gorgonzola, i salumi dalla soppressata al capocollo, dalla salsiccia alla pancetta di Calabria fino al prosciutto Toscano ed anche i vini a partire dal Prosecco (5%).

 

Le contraffazioni riguardano anche i prodotti tutelati a livello comunitario come quelli biologici o a denominazione di origine Dop/Igp per le quali l’Italia detiene il primato a livello europeo con ben 305 riconoscimenti. Sul web tra le falsificazioni spiccano anche i cosiddetti kit per produrre formaggi e vini italiani: i cheese-kit e i wine-kit. In merito ai cheese-kit, sono state scoperte confezioni contenenti tutto il necessario per ottenere una mozzarella in 30 minuti o altri formaggi italiani in 2 mesi. Il wine-kit invece è lo strumento utilizzato per la preparazione di vino in polvere: consiste in un preparato solubile in polvere che, stante a quanto dichiarato sulla confezione, permetterebbe di riprodurre i più noti vini italiani, quali il Brunello o il Barolo. Il problema è anche normativo: se in alcuni paesi la vendita dei kit è illegale, in altri non lo è.

 

“Con l’emergenza Covid, più di 8 italiani su 10 (82%) cercano sugli scaffali dei supermercati e vogliono portare sulle tavole di casa i prodotti del vero Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro degli italiani” ha affermato il presidente Trezzi nel sottolineare che “la voglia di consumare e regalare i prodotti a filiera corta è una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione ed i mercati degli agricoltori di Campagna Amica per promuovere le produzioni del territori e combattere il fake food”.

 

Sulle tavole di tutto il mondo, con l’emergenza Covid e la frenata del commercio internazionale, i falsi Made in Italy a tavola hanno superato, secondo l’analisi della Coldiretti, l’astronomica cifra di 100 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. Infatti – aggiunge Coldiretti - dalla lotta alla contraffazione e alla falsificazione dei prodotti alimentari italiani di qualità potrebbero nascere trecentomila nuovi posti di lavoro.

 

l consiglio della Coldiretti anche in vista dell’ appuntamento con il Natale a tavola è quello di verificare l’identità del venditore on line privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene ad una rete strutturata di agricoltori come Campagna Amica ma anche di assicurarsi che il prodotto in vendita sia realmente tipico della zona da cui proviene, magari stando attenti che il nome del prodotto non sia “storpiato” come spesso accade quando ci si trova davanti delle imitazioni delle più note specialità Made in Italy. Sulle immagini dei prodotti vanno cercate, se possibile, le indicazioni in etichetta relative all’origine. I prodotti a denominazione di origine (Dop e Igp) devono avere ben evidente il logo che li contraddistingue. In caso di prodotto venduto come biologico, occorre anche qui controllare che riporti in etichetta il logo europeo che certifica che la produzione sia stata effettuata con metodi bio. Ma bisogna pure diffidare dei prezzi troppo bassi per prodotti agroalimentari di particolare pregio.

 

Grazie al pressing della Coldiretti c'è in Italia l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per la carne impiegata nei salumi, entrato in vigore proprio lo scorso 15 novembre, ma anche quella per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario – conclude la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca.

 

I consigli antifrodi per una spesa online

•  Verificare l’identità del venditore on line privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene a una rete strutturata di vendita diretta;

•  Fare attenzione a storpiature, anche minime, del nome del prodotto, che spesso rivelano che si tratta di imitazioni;

• Verificare nelle immagini dei prodotti a denominazione di origine (Dop e Igp) che ci sia il logo che li contraddistingue;

• In caso di prodotto venduto come biologico, controllare che riporti in etichetta il logo europeo corrispondente;

• Leggere attentamente tutte le indicazioni presenti in etichette, a partire da quelle relative all’origine;

• Diffidare dei prezzi troppo bassi per prodotti agroalimentari di particolare pregio.

Red.